Le vie aperte dell’instrumento laboris

Vediamo alcune tracce di riflessione possibili anche nella nostra diocesi in vista del Sinodo ordinario di ottobre

L’instrumentum laboris presenta sia le preoccupazioni e le sfide culturali e sociali a cui quotidianamente la famiglia è sottoposta; sia i punti di forza e di debolezza delle pastorali coinvolte, a vario titolo, nella cura ed evangelizzazione della famiglia stessa. Sottolineiamo alcuni aspetti imprescindibili per una efficace e autentica pastorale familiare nel nostro territorio.

Il primo.

Accompagnare le famiglie ad avere un contatto diretto con la Sacra Scrittura. La lettura della Bibbia va raccomandata non solo nelle comunità ma anche nelle case; per evidenziare la centralità della famiglia nel progetto di Dio, e riscoprire come la Sua presenza nella coppia renda più gioiosa e forte la vita familiare.

Il secondo.

Rendere le famiglie sempre più soggetti della pastorale familiare perché ogni famiglia riscopra la gioia della comunione con altre famiglie, collabori per la realizzazione del bene comune della società: “la famiglia è per sua natura missionaria ed accresce la propria fede nell’atto di donarla agli altri”.

Il terzo.

Non permettere che nessuna famiglia diventi o resti “invisibile” alla società. La cultura dominante contribuisce ad aumentare l’indifferenza verso la povertà e la precarietà di molte famiglie. Ci stiamo abituando all’ingiusta assenza di lavoro, allo sfruttamento e alle tante iniquità che danneggiano la famiglia.

Il quarto.

Lavorare per la piena accoglienza, in ogni comunità, delle famiglie ferite e fragili: “il Vangelo della famiglia nutre pure quei semi che ancora attendono di maturare, e deve curare quegli alberi che si sono inariditi e necessitano di non essere trascurati”.

Il quinto

Sostenere le famiglie con disabilità. Perché vengano finalmente superate le barriere culturali prima e strutturali poi. Ancora, infatti, sono molti i pregiudizi che impediscono “l’incontro fecondo con la disabilità e l’emergere della solidarietà e dell’accompagnamento comunitario”.

Il sesto

Tendere a una pastorale unificata e integrata. Necessario un radicale rinnovamento della prassi pastorale alla luce del Vangelo della famiglia, superando le ottiche individualistiche che ancora la caratterizzano.

Il settimo

Insistere sul rinnovamento della formazione dei presbiteri, dei diaconi, dei catechisti e degli altri operatori pastorali, mediante un maggiore coinvolgimento delle stesse famiglie.

L’ottavo

Curare la preparazione al matrimonio. La complessa realtà sociale richiede un impegno maggiore di tutta la comunità cristiana per la preparazione dei nubendi al matrimonio. Gli itinerari prematrimoniali dovrebbero assumere la fisionomia di un cammino orientato al discernimento vocazionale personale e di coppia.

Il nono

Educare alla riconciliazione. Quando la coppia sperimenta la crisi deve poter contare sull’accompagnamento della Chiesa: l’esperienza mostra che con un aiuto adeguato una grande percentuale di crisi matrimoniali si superano in maniera soddisfacente.

Il decimo

Importante continuare a divulgare i documenti del Magistero della Chiesa che promuovono la cultura della vita di fronte alla sempre più diffusa cultura di morte