Ore buie sull’orologio della storia

La crisi in Ucraina riporta le lancette indietro nel tempo della civiltà Europea

Su quadrante dell’Europa, la culla della luminosa civiltà, le lancette tornano sulle ore buie. La circolarità di una storia che sembra ripetersi non a causa del fato ma per la scarsa memoria. Terra meravigliosa, che ha visto piangere i suoi figli e le sue figlie, a causa delle guerre che sul suolo si sono consumate. Non solo epiche battaglie, ma conflitti dalle dimensioni mondiali. Ideologie che hanno annichilito l’uomo per quella brama di potere e di imperialismo, che fa perdere la testa e la cognizione di causa.

Ore buie, che scandiscono una notte che sembrava passata, di cui si faceva memoria solo nelle giornate legate agli orrori dell’olocausto e delle foibe, dei genocidi e delle ingiustizie perpetrate. Scene viste nei film che sembrano riproporsi con agghiacciante violenza, terribile contemporaneità. Muro contro muro come nel cinema, le due superpotenze si affrontano su un terreno conteso, questa volta è quello delle nazioni Europee. Guerra fredda, stati ridotti a campi di battaglia, attacchi tecnologici e sanzioni commerciali, interessi e crolli della borsa. File di carri armati, missili e droni, armi sempre più sofisticate.

E l’uomo continua la sua egoistica corsa verso il potere, un potere che non vuole essere messo in crisi per nessun motivo. Dove c’è puzza di complotto, vero o presunto, si interviene in maniera devastante. L’io si riprende il suo spazio e riappare l’uomo solo al comando, così come accadde in tempi passati, alla cui figura la piazza plaude in nome di presunte identità culturali. I dissensi non sono ammessi! Le minacce terribili: chi si metterà contro fare le spese con una forza distruttiva mai vista prima.

Non è passato nemmeno un secolo e i confini di uno Stato sovrano sono stati violati per imporre con forza la volontà suprema; il grande Impero fa sentire il fiato sul collo del debole offrendo in cambio solo una libertà limitata, come quella di un cane legato alla catena. Fin qui e non oltre! 

E poi si dibatte, si calcola, si tira la corda per vedere chi cede prima, da che parte cede e fin dove possono tirare gli altri partner che potrebbero perdere tutto. Dalle forniture di gas alle materie prime. Fino a quando può resistere uno stato giovane, un esercito debole?

Il piccolo Davide contro il colosso Golia. Ma attenzione. A volte possono bastare anche cinque ciottoli di fiume, può bastare anche una pietra che rotolando dalla montagna colpisce la base della grande statua di Nabucodonosor. E il gigante dai piedi di argilla può crollare definitivamente.