Venti di guerra, armi di pace

Bisogna vincere la Pace con la preghiera. 

Domenica papa Francesco ha parlato della preghiera e nella sua meditazione ha ricordato che non dobbiamo chiedere la fine della guerra ma il dono della pace. E se è vero che pregare è lottare, come la vedova che attende giustizia, è altrettanto vero che bisogna vincere la Pace.Venti di guerra soffiano nuovamente in Medio Oriente, rumori di bombe che cadono in nome di battaglie liberatorie si odono in lontananza.Siamo in ottobre, nel mese del Rosario, e ancora una volta possiamo prendere in mano la corona per invocare la regina della Pace.Essa è l’arma che sana i conflitti e apre i cuori a Dio e ai fratelli.Facciamo cadere una pioggia di rose su queste guerre rumorose e su quelle dimenticate, alziamo la nostra voce a Dio perché ponga fine all’odio e alla violenza.Se crediamo nella forza della preghiera, possiamo riprendere ed incoraggiare questa pratica che i pontefici hanno indicato come “preferenziale” via di pace.Verrà naturale affidare a Dio più che le nostre parole le istanze del nostro cuore. Con Dio forse possiamo smettere di parlare e cominciare a balbettare la richiesta di misericordia e per noi e per l’umanità intera.A farne le spese per le bombe che cadono sono sempre gli ultimi, i poveri, la povera gente. E le immagini di questi giorni ,nei telegiornali, sono quanto mai eloquenti. Liti internazionali che nascondono interessi latenti, Russia contro Usa, Occidente contro Oriente,… Dalle nostre parti c’è un detto: litigano gli asini e i barili ne fanno le spese.Mi sa che dobbiamo pregare tanto, tornare al Rosario…