Comunicare secondo lo stile sinodale

Comunicare il Sinodo è prenotare un debito con coloro i quali riceveranno i frutti più maturi di questa semina della comunità cristiana, perché la sfida del popolo di Dio non si fermerà a questi tre anni, ma avrà una eco lunghissima.

Comunicare il Sinodo è anzitutto comunicare lo stile sinodale. Non si tratta solo di riportare i fatti di cronaca ecclesiale in osservanza delle 5W dei giornalisti, ma di dare una testimonianza tangibile del cammino che la Chiesa ha iniziato a fare. Proprio questo evento, che coinvolge tutti, incarna il significato autentico del “comunicare”, ovvero la condivisione dei saperi, delle competenze, delle proprie opere.

Comunicare, per dirla con papa Francesco, è un lavoro artigianale, che per questo richiede discernimento, cioè scrutatio dei segni della storia, grande o piccola che sia, e poi capacità di renderla feconda. Nella comunicazione, infatti, si uniscono microcosmo e macrocosmo, per cui nessuno ne resta escluso. Proprio quello che sta a cuore a papa Francesco, quando pensa a un Sinodo diffuso. Comunicare il Sinodo allora significa dare qualità all’inchiostro delle nostre pagine, perché il racconto della storia abbia un’anima. L’ascolto e il confronto, parole chiave del discernimento ecclesiale ad intra e ad extra, non possono rimanere lettera morta, ma devono vivificare gli ambiti entro cui vengono diffuse o ricevono attenzione. Comunicare il Sinodo è prenotare un debito con coloro i quali riceveranno i frutti più maturi di questa semina della comunità cristiana, perché la sfida del popolo di Dio non si fermerà a questi tre anni, ma avrà una eco lunghissima. Per questo, come comunicatori, ma anzitutto come cristiani, siamo chiamati a comunicare bene. Sarà la traccia della storia.