Lo sguardo femminile vede oltre l’orizzonte maschile

Trentasette donne all'interno del Dicastero della Cultura della Santa Sede. Oggi, alla vigilia della festa della donna, la presentazione ufficiale nella Sala Stampa alla presenza del Cardinal Gianfranco Ravasi. 

Sono donne attive nel mondo delle professioni, del giornalismo, del terzo settore, della Chiesa, che si riuniscono a Roma tre volte l’anno per intervenire sulle molteplici  attività del dicastero, quali l’intelligenza artificiale, le neuroscienze, lo sport, l’antropologia umana. Una Consulta voluta e nata il 23 giugno del 2015 non per calcare l’onda delle recriminazioni attuali verso la curia romana, neppure  come un “elemento cosmetico” o per concedere  qualcosa alla presenza della quota rosa, ma il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, l’ha voluta perché queste donne possano offrire uno sguardo femminile su tutte le attività riguardanti il Dicastero, perché “il loro sguardo mi sono accorto che da delle indicazioni che noi neppure sospettiamo”.

Il Cardinal Ravasi in una sua considerazione teorica ha spiegato che nel dicastero della Cultura manca l’immagine di Dio. E citando il versetto della Genesi 1,27 Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò, ha aggiunto che “l’immagine è maschio e femmina, non solo maschio come dirà la tradizione giudaica, ripresa anche da san Paolo”.

Pertanto, ha aggiunto il cardinale “era necessario che ci fosse anche la presenza femminile nel mio Dicastero non perché Dio sia bisessuale o asessuato, ma perché la relazione di coppia è generativa in tutti i sensi ed è radice di amore, e quindi è la definizione migliore di Dio”.

Il cardinal Ravasi ha insistito sul potere dello sguardo femminile, “uno sguardo può vedere anche altrove dell’orizzonte maschile” . La Consulta femminile dunque è una presenza di interpretazione, di sguardo, di analisi, di servizio e anche di proposte. La Consulta, come ha anticipato il cardinale, prenderà parte per la prima volta alla prossima plenaria del Dicastero, uno degli eventi capitali della vita di una struttura vaticana, e saranno presenti sia nella preparazione sia nella stessa celebrazione degli eventi accanto a cardinali, vescovi, scienziati, studiosi vari che fanno parte del Dicastero stesso.

Il cardinale ha concluso il suo  intervento con una battuta dello scrittore polacco Joseph Conrad, il quale mette in bocca ad un suo personaggio questa frase: “essere donna è estremamente difficile perché bisogna continuamente a che fare con gli uomini”, “io dico avere a che fare con i preti – ha aggiunto – è ancora più grave”.

Fanno parte della Consulta: la teologa iraniana Shahrazad Houshmand Mariella Enoc, presidente del Cda del Bambin Gesù; la storica e giornalista Lucetta ScaraffiaIda Del Grosso, direttore reggente della Casa Circondariale femminile di Rebibbia; Siria Fatucci, responsabile della Memoria della Shoah e Giornata della Cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane; Monica Jimenez, ambasciatrice del Cile a Tel Aviv; Consuelo Corradi, Pro-Rettore alla ricerca e ai rapporti internazionali dell’Università Lumsa di Roma; la scrittrice e psicoterapeuta Maria Rita ParsiFiona May e l’attrice Nancy Brilli, le giornaliste Paola Pica, Yasemin Taksin (Turchia), Elisabetta Soglio, Roberta Gisotti, Caterina Doglio, Marta Cagnola, la presidente della Rai Monica Maggioni, l’imprenditrice Lavinia Biagiotti, il rettore dell’Antonianum suor Mary Melone, la resposabile per l’arte contemporanea dei Musei Vaticani Micol Forti, le diplomatiche Emma Madigan (Irlanda) e Monica Jimenez (Cile). E ancora le docenti Donna Orsuto, Maria Bruna Romito, Renata Salvarani, Chiara Palazzini, Daniela Ropelato, Amelia Uelmen (Usa), Laura Bastianelli, suor Marcella Farina, l’economista Eva Gullo, le specialiste mediche Elena Giacchi e Marzia Salgarello, le operatrici e studiose Maria Giovanna Ruggieri, Giorgia Abeltino, Stefania Brancaccio, Giovanna Boda, la deputata Maria Chiara Gadda. 

Per l’occasione la Consulta ha preparato un numero speciale della rivista Culture e Fede che uscirà domani, 8 marzo.

la Consulta in questo numero speciale interviene su quattro temi. Andare incontro ai giovani, al loro peculiare linguaggio, alla loro esperienza, forza e fragilità. Superare le disparità di accesso al lavoro e di remunerazione, che ancora esistono persino nei paesi dove le ragazze hanno tassi di istruzione più elevati dei maschi. Sostenere la presenza positiva delle donne nelle religioni. Gettare un ponte verso le culture maschili.

Pertanto lo scopo di questa Consulta femminile avrà lo scopo di dialogare con le diversità, le religioni e i tanti mondi in cui le donne operano, convinte che la pluralità è il presupposto dell’azione umana.