Nicaragua, esercito attacca chiese e vescovi. «Mai visto nulla di simile»
Gruppi paramilitari hanno attaccato la chiesa della parrocchia Santiago apostolo a Jinotepe e la basilica di San Sebastian nella città di Diriamba, picchiando i prelati, saccheggiando e profanando i luoghi di culto.
«Mai visto nulla di simile in Nicaragua. Siamo stati aggrediti con una forza brutale. È davvero triste: con la violenza ci incamminiamo per una strada senza uscita». Lo ha dichiarato su twitter il cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua e presidente della Conferenza episcopale nicaraguese, che insieme all’ausiliare monsignor Silvio Baez, e al nunzio apostolico, monsignor Waldemar Stanislaw Sommertag, sono stati attaccati dai paramilitare nella basilica di San Sebastian nella città di Diriamba, nella zona di Carazo.
La repressione del governo contro la popolazione che protesta si fa sempre più violenta. Solo nel fine settimana sono state uccise altre nove persone e il bilancio dall’inizio delle manifestazioni contro il presidente Daniel Ortega è di oltre 300 vittime. Le proteste in tutto il paese sono cominciate ad aprile a causa della riforma delle pensioni che prevedeva l’aumento dei contributi e assegni pensionistici molto più ridotti rispetto al passato. La situazione è precipitata dopo che la Conferenza episcopale, il 7 giugno, aveva consegnato personalmente al presidente una lettera per proporgli l’anticipo delle elezioni al prossimo marzo. Gli stessi vescovi nicaraguensi hanno assunto, per volere delle parti, il ruolo di mediatori nel “Tavolo per il dialogo” fra governo sandinista di ispirazione marxista e società civile che chiede le dimissioni del capo di Stato (al potere già da dodici anni, dopo aver cambiato la costituzione per abolire il limite dei due mandati).
È per questo ruolo di mediazione, e perché la Chiesa si sta schierando dalla parte del popolo, che governo ed esercito prendono di mira gli ecclesiastici. Il 10 luglio i paramilitari hanno anche assaltato la chiesa della parrocchia Santiago apostolo a Jinotepe. Nella chiesa erano ricoverati dei manifestanti feriti dall’esercito. Il luogo di culto è stato attaccato, profanato e saccheggiato dai sandinisti, come si può vedere dalle foto sottostanti.
* Da Tempi.it
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