Chiesa

Si tratta innanzitutto di portare un messaggio di vicinanza e solidarietà alla popolazione stremata dal conflitto in corso, come anche di ascoltare, condividere, vedere direttamente la complessità della situazione in uno scambio diretto con i colleghi di Caritas Gerusalemme e con le persone impegnate sul campo

Fra i temi al centro dell'assise, oltre alla gratitudine a papa Francesco, anche la nuova fase del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. I Vescovi italiani si sono soffermati sulla povertà e sulle questioni sociali ad essa connesse, evidenziando l’aumento delle disuguaglianze e dell’emarginazione.L'attenzione alla denatalità, alla pace e all'autonomia differenziata. 

Questa sera, alle ore 21,  veglia di preghiera per la pace, presieduta dal card. Matteo Zuppi, in occasione dell’apertura della 79ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. L'evento sarà trasmesso su TV2000. In allegato il libretto di preghiera da scaricare.

Caritas Europa ha raccolto a Bruxelles i rappresentanti di 49 realtà nazionali. In agenda alcune urgenze sociali tra cui occupazione, servizi sociali di qualità e per tutti, accoglienza dei migranti, cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile. Il vicedirettore di Caritas Italiana fa il punto dei lavori con il Sir. Non manca un appello a partecipare alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

Sarà il Papa, per la prima volta dall’inizio del pontificato, l’autore dei testi delle meditazioni della Via Crucis di venerdì 29 marzo al Colosseo. Il tema delle meditazioni è: “In preghiera con Gesù sulla via della Croce”. Si tratterà, a quanto si apprende, di una Via Crucis “molto meditativa: un atto di preghiera, un momento spirituale con Gesù al centro”.

L'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei ha aperto il Consiglio permanente soffermandosi sulla "priorità" della pace. "Tutt'altro che ingenuità" le parole di Papa Francesco: per la Chiesa "il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti".

"Il lavoro per la partecipazione e la democrazia" è il titolo del messaggio dei vescovi italiani per la Festa dei lavoratori, che si celebra il 1° maggio 2024. Il documento, a firma della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, porta la data del 24 gennaio, ma è stato diffuso oggi, 28 febbraio. Il messaggio mette in luce tre aspetti: "Lavorare è fare 'con' e 'per'", "Il 'noi' del bene comune: la priorità del lavoro", "Prenderci cura del lavoro è atto di carità politica e di democrazia".

Dai pressi di Rafah arriva la testimonianza di Karim, un infermiere che lavora in una delle strutture sanitarie della zona dove, dopo l'ordine di evacuazione dell'esercito di Israele, sono affluiti circa 1,3 milioni di sfollati dal centro e dal nord della Striscia. “Siamo continuamente sotto pressione, non sappiamo quale sarà il nostro futuro. La sensazione è quella che si può morire da un momento all’altro senza che ce ne rendiamo conto”.  

Insieme possiamo costruire una rete che libera e non imprigiona. Possiamo restituire dignità al giornalismo e profondità alla comunicazione. Possiamo guidare l’uso dell’intelligenza artificiale invece che esserne guidati. Possiamo ridare ad ogni essere umano il ruolo di azionista di un sistema di comunicazione che non punta alla massimizzazione del profitto, ma alla condivisione della verità. È un bel compito, un grande compito per i giornalisti cattolici, per tutti i cattolici. Rendere significante la nostra comunicazione. Proporci di cambiare anche i modelli economici quando rischiano di snaturarla; riscoprendo l’idea che l'informazione, come l'istruzione, è un bene pubblico, e come tale va difeso. Perché da esso dipende il nostro futuro.