Gmg, il Papa: ognuno di noi è chiamato per nome
La cerimonia di apertura della Giornata della Gioventù a Lisbona.
Ciascuno di noi è chiamato per nome ed è amato. È amato ed è originale. Gesù mi chiama così come sono, con i miei peccati. Il cuore del messaggio pronunciato da papa Francesco nella cerimonia di accoglienza al Parque Eduardo ha strappato più volte gli applausi del milione di giovani convenuti a Lisbona da tutto il mondo. Un momento di festa per i ragazzi, che hanno accolto il Santo Padre ascoltando gli inni delle precedenti Giornate in un vero e proprio spettacolo. Il tripudio di bandiere dice proprio l'università delle presenze. Un fiume di giovani ha percorso le strade vicine per raggiungere il Parco cittadino, assiepandosi nei diversi settori predisposti dagli organizzatori nonché i prati.
"Tutti, tutti, tutti". Il coro, spinto dal Santo Padre, dice la dialettica d'amore di Dio Padre, in virtù della quale - ribadisce Francesco - siamo tutti fratelli e sorelle. Una condizione che appare evidente non solo nello stare insieme, ma nello stare insieme tra diversi. "Esta es la juventud del Papa", il coro che accompagna le Giornate e che si sente forte al passaggio della papamobile. Un battuto di mani che coinvolge anche i giovani ucraini che, orgogliosi con le loro bandiere, percorrono il Parco, così come pure i giovani palestinesi. Legati dalla fede e nell'invocazione dei santi, la cui testimonianza - secondo la vocazione delle Gmg - è stata brevemente presentata nella cerimonia di accoglienza.
Gli italiani, da parte loro, hanno atteso l'incontro con Francesco a Casa Italia, accolti dal direttore della Pastorale Giovanile della Cei don Michele Falabretti. A via Arthilaria, bardata d'azzurro, alcune aree ristoro, con acqua e caffè, oltre ad aree svago, ma soprattutto luogo di incontro e conoscenza. La Conferenza episcopale italiana, per l'occasione, ha anche predisposto un servizio di informazione.
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