Il messaggio per il "Tempo del creato" dei vescovi europei
"La nostra Europa si è trovata di fronte ad una vera e propria catastrofe ambientale che, nel 97% dei casi, è attribuibile alla mano dell’uomo. Nei 27 paesi dell’Unione Europea, secondo una recente stima, da inizio anno i roghi hanno già devastato un totale di 517.881 ettari contro i 470.359 dell’anno precedente". L'attenzione di mons. Massafra all' "ecocidio" crescente.
Il Messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della Giornata mondiale di Preghiera per la Cura del Creato che si terrà il prossimo 1° settembre 2022 è stato pubblicato lo scorso 16 luglio, un momento particolare che ha visto diverse parti del mondo interessate dalla devastazione dei roghi che hanno distrutto buona parte delle aree verdi del pianeta. Particolarmente la nostra Europa si è trovata di fronte ad una vera e propria catastrofe ambientale che, nel 97% dei casi, è attribuibile alla mano dell’uomo. Nei 27 paesi dell’Unione Europea, secondo una recente stima, da inizio anno i roghi hanno già devastato un totale di 517.881 ettari contro i 470.359 dell’anno precedente. È preoccupante, inoltre, il fatto che gli studiosi stiano già ipotizzando il passaggio dalla nostra epoca (antropocene) a quella successiva, alla quale hanno già dato il nome di “pirocene”, i cui effetti
sono già visibili, se si considera che le emissioni di CO2 hanno raggiunto livelli che il pianeta non conosceva da ben più di 3 milioni di anni.
A tutto questo va aggiunto l’enorme, e forse ancora incalcolabile, danno all’ambiente provocato dai conflitti bellici in atto in Ucraina come in altre aree del pianeta. Già negli anni ’60 del secolo scorso fu coniato il termine “ecocidio”, proprio a seguito della campagna militare in Vietnam, e da allora l’attenzione agli effetti delle guerre sull’ambiente è cresciuta. Non bisogna dimenticare il pesante inquinamento atmosferico provocato dall’incendio degli impianti petroliferi in Kuwait durante la Guerra del Golfo (1990-1991), e le guerre in Yemen e Siria con le contaminazioni del suolo e dei corsi d’acqua. Gli esperti ucraini, al momento, stimano che gli effetti a lungo termine di questo conflitto potranno provocare tumori, malattie respiratorie e ritardo nello sviluppo dei bambini. Ma, se la mano dell’uomo è la causa principale di questo stato di cose, fa anche ben sperare che
la stessa mano può porre un limite a tutto questo. Ed è qui che assume grande importanza il Messaggio del Santo Padre Francesco: non una pia esortazione, ma una vera e propria sfida lanciata ai potenti della terra e ai responsabili delle singole nazioni (ricche o povere che siano), ciascuno per la propria
parte; come anche l’appello ad atteggiamenti di conversione che siano concreti da parte di tutti i cristiani, per essere noi quella mano capace di porre un freno ad una distruzione annunciata.
Così la prossima Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, così come tutto il Tempo del Creato che dal 1° settembre si prolungherà fino al 4 ottobre, potranno essere sì un tempo di preghiera, ma anche un tempo di seria conversione di atteggiamenti e abitudini. Noi, Vescovi europei, ci uniamo all’appello lanciato da Papa Francesco, invitando tutti i cristiani a farsi portavoce di queste istanze del Pianeta, la cui voce rivela “una sorta di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani”. Il Signore ascolti questo grido e conceda all’umanità un cuore nuovo, capace di compassione con tutta la creazione, così da porre in atto gesti concreti che permettano a tutte le creature di tornare a lodare il Creatore e a noi di unirci a questo “«grandioso coro cosmico» di innumerevoli creature che cantano le lodi a Dio”.
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