In Lettonia l'Assunta è ecumenica
Fra il 14 e il 15 agosto il santuario lettone è meta di pellegrinaggi delle diverse confessioni cristiane. Il gesuita Tadeusz Cieslak parla della collaborazione tra i seguaci di Gesù, in un Paese che sta ancora facendo i conti con il comunismo e, d'altra parte, si misura con la secolarizzazione e l'emigrazione di una parte considerevole della popolazione. Il difficile rapporto tra i giovani e la fede. Il valore della pietà popolare e della devozione verso la Madonna.
“L’Assunzione della Madonna è per i lettoni la festa più importante dell’anno. Il 14 e 15 agosto cattolici, luterani e ortodossi insieme si recano in pellegrinaggio al santuario mariano di Aglona dove, per celebrare la Vergine, arrivano anche le massime cariche dello Stato”, racconta al Sir il gesuita padre Tadeusz Cieslak, che a Riga, la capitale della Lettonia, da due anni dirige gli esercizi spirituali secondo le regole di sant’Ignazio. “Non sono i soli cattolici però a partecipare a questi incontri. Molto spesso – racconta padre Cieslak – formiamo dei gruppi misti insieme ai luterani che sono la maggioranza fra i cristiani lettoni”.
Com’è nata l’idea di vivere insieme gli esercizi di sant’Ignazio?
È stata un’idea dell’arcivescovo luterano di Riga, Janis Vanags. Il presule, che per altro è grande amico dell’arcivescovo cattolico di Riga, Zbigniew Stankiewicz, aveva vissuto gli esercizi personalmente. Ed era giunto alla conclusione che siano un valido insegnamento per tutti. La Chiesa luterana in Lettonia è fedele alla tradizione, piuttosto conservatrice e poco incline ad adottare atteggiamenti “moderni” delle Chiese protestanti dell’Occidente. Difende la famiglia, il matrimonio tradizionale e spesso, insieme alla Chiesa cattolica, s’impegna nel sociale.
In una cittadina lettone, dove ci sono una accanto all’altra le parrocchie cattolica, luterana e ortodossa, a turni si organizzano i pasti per i più poveri.
Così per nessuna delle parrocchie, che sono generalmente povere, l’impegno diventa troppo gravoso; e al contempo, esse riescono ad aiutare i più bisognosi.
Ci sono anche delle iniziative comuni a favore dei giovani?
A Lipava c’è una scuola originariamente cattolica la quale tuttavia, essendo considerata una delle migliori nel Paese, è frequentata anche dai ragazzi provenienti da famiglie luterane, ortodosse e di non credenti. In quella scuola si svolgono regolarmente anche le lezioni di catechesi. In altre scuole pubbliche tali corsi non ci sono, e quindi i ragazzi vengono a contatto con la catechesi solo se frequentano una chiesa. Di domenica si svolgono funzioni specifiche per i giovani con, a seguire, gli incontri di catechesi; ma una volta fatta la prima comunione,
l’interesse dei giovani per l’aspetto religioso e spirituale diminuisce.
Quest’anno abbiamo avuto a Riga l’incontro internazionale di Taizé al quale hanno partecipato molti giovani da tutta Europa, ma il gruppo dei giovani lettoni era piuttosto ristretto. Ed è sempre lo stesso gruppo che partecipa anche ad altre iniziative ecclesiali come il Campo Jesus o il Magis che dovrebbe preparare i componenti all’impegno sociale nello spirito della fede cristiana. Nonostante gli sforzi volti ad attrarre dei giovani, questi preferiscono i loro smartphone alle relazioni dirette in seno a una comunità di fedeli.
Ma per la festa dell’Assunzione ad Aglona arrivano anche i giovani?
Sì, arrivano numerosi. Forse anche perché il pellegrinaggio è spesso una vera e propria avventura. Bisogna attraversare il Paese dove spesso non si trovano posti né per pernottare né per mangiare. In Lettonia è facile trovare luoghi disabitati… Nonostante il Paese sembri piccolo, sulla carta ha la superficie di 60mila chilometri quadrati e solo 2 milioni di abitanti, poiché almeno un quinto della popolazione ha lasciato il Paese per andare a lavorare in Europa occidentale.
Zbigniew Stankiewicz
In Lettonia i cattolici sono circa un quinto della popolazione, i luterani un quarto. Ci sono inoltre molte altre Chiese presenti sul territorio: la Chiesa anglicana, la greco-cattolica, gli ortodossi. E tutti assieme festeggiano ad Aglona?
Proprio così. L’ho visto con i miei occhi. L’anno scorso al termine della funzione cattolica celebrata da mons. Stankiewicz egli ha invitato l’arcivescovo luterano Vanags a pronunciare un discorso che ha preceduto la preghiera comune di tutti i cristiani e quindi anche gli ortodossi ed altri.
L’arcivescovo Vanags ha offerto un’importante testimonianza evangelica invitando tutti i cristiani ad uscire con la loro fede in strada e incoraggiando loro a viverla nella quotidianità e senza timori.
Si può parlare, quindi, di una rinascita del cristianesimo in Lettonia, dopo la fine del regime comunista caratterizzato dall’ateismo di Stato?
Negli anni Novanta c’erano delle speranze per una rinascita. Sono state riordinate le strutture ecclesiali, costruite le chiese. Oggi però in quelle chiese mancano sacerdoti. E nel seminario di Riga, che una volta era uno dei più importanti in Unione sovietica, studiano solo nove alunni. Mons. Stankiewicz pertanto invita volentieri dei sacerdoti stranieri a venire a lavorare in Lettonia. Questi però spesso hanno delle grosse difficoltà poiché il lettone è difficile e non assomiglia a nessuna delle lingue più conosciute e poi bisogna anche conoscere il russo, visto che molta gente è abituata a usarlo, anche se non è una lingua ufficiale.
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