In Marcia per la Pace. Mons. Nolè: la pace è questione di cuore
La diciassettesima edizione locale della Marcia della Pace è stata presentata questa mattina nella Sala degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile alla presenza di monsignor Francesco Nolè.
"Riportare al protagonismo" le cose buone che ci sono. Perché non tutto in questa terra è malato, perché "c'è tanto volontariato", c'è un bene, ed è raccontare. Perché il bene è diffusivo. Monsignor Nolè ha voluto aprire con queste riflessioni la conferenza stampa per la prossima Marcia della Pace, che la diocesi di Cosenza ha organizzato per il 16 gennaio. E' l'edizione diocesana numero 17. Sabato, la carovana della Pace partirà alle 19,15 da piazza dei Bruzi per arrivare alla Cattedrale di Cosenza, dove verrà riflettuto e pregato il messaggio del Papa: "Vinci l'indifferenza e conquista la Pace". Un appuntamento ormai tradizionale, alo quale l'Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro invita tutti quanti hanno a cuore le sorti della pace, come sottolinea Mario Reda, collaboratore della curia.
"Creare uno stile nuovo di vita, di ricchezza, per una responsabilità comune. In questo momento non sto parlando solo a me stesso, ma a tutti" - ha detto il Vescovo bruzio, rivolgendosi ai media presenti nel Salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile. Una "cultura nuova", che "sia di partecipazione al bene comune dei cittadini, al bene delle persone". Superando ogni differenza, perché è così che si conquista quel bene prezioso che è la pace. Per il Vescovo "il messaggio del Papa è rivolto a ogni uomo e ogni donna, capaci di farsi carico di quella scossa educativa di cui abbiamo bisogno". Mons. Nolè chiama in causa "la famiglia, la stampa, l'associazionismo, i legislatori, affinché concretamente diano un risposta ad esempio sulla pena di morte e sull'amnistia". Con la certezza che "la Marcia può dare degli slogan", ma questo non basta. "Dobbiamo lavorare nelle nostre realtà", a partire da noi stessi. La pace, però, è questione di cuore. "Dobbiamo mettere in pace il nostro cuore, per realizzare relazioni con i fratelli". È il messaggio proprio di Cristo, precisa l'Arcivescovo.
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