Nave Diciotti. Mons. Staglianò: l’Italia resti umana
Il Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, interviene, in qualità di delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per le migrazioni, sulla vicenda della nave Diciotti, l'imbarcazione della Guardia Costiera, con a bordo 150 migranti, attraccata da giorni al porto di Catania.
Il dramma delle 150 persone costrette a restare sulla nave Diciotti senza possibilità di essere accolti dall'Italia, dopo il rifiuto degli Stati membri dell'Europa di riceverli, dimostra con sempre maggiore evidenza che l'Europa come "soggetto umano" non esiste: civiltà, culture, arte, poesia, letteratura, musica, bellezza, è tutto travolto dallo tsunami dei soldi e del calcolo. L'economicismo è la lente distorcente che impedisce di guardare alla questione migranti come "fenomeno umano". Su questa via si smarrisce l'humanitas e sfuma totalmente quella pietas che di ogni umanità è la vera forza interiore. Se non esiste l'Europa, l'Italia agonizza: la linea dura del governo sta ottenendo "risultati" apprezzati da molti, ma è come l'ultima luce di una candela che si sta spegnendo, l'ultimo canto di un cigno morente. Cresce la nostra incapacità di accogliere esseri umani in difficoltà: resteremo così umani? La speranza ( non solo cristiana) è che l’Italia resti umana e non perda questa possibilità storica di umanizzare l’Europa.
+Antonio Staglianó (Vescovo di Noto, Delegato della CESI per le migrazioni)
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