Don Giorgio Costantino: Navarro Valls fu il mio maestro di comunicazione
Il sacerdote reggino, ex portavoce del Sinodo dei vescovi per i giornalisti di lingua italiana, interviene sulla morte dell'ex direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
“Quando andai per la prima volta nel 1990 chiesi a Navarro Valls: ‘Come mi devo comportare con i giornalisti, con prudenza?’. Mi rispose: ‘Con onestà e verità’”. Così mons. Giorgio Costantino, già portavoce del Sinodo dei vescovi per i giornalisti di lingua italiana, ricorda la figura di Joaquín Navarro-Valls, direttore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1984 al 2006, scomparso ieri sera a Roma. In un intervento pubblicato sul sito web della Conferenza Episcopale calabra, mons. Costantino ricorda che rimase “subito affascinato dalla figura di quest’uomo libero e sapiente”. “Fu il mio maestro di comunicazione” e “grazie a lui mi trovai sempre bene con i giornalisti”. “Non posso dimenticare quando mi salvò letteralmente da una defenestrazione vaticana. Eravamo nell’aprile 1994, durante il primo Sinodo africano”, spiega. “A conclusione della congregazione del mattino, dopo la preghiera dell’Angelus, vedo il Papa che mi guarda insistentemente e poi dice: ‘Dobbiamo fare linea Maginot per difendere la vita, alleando africani e musulmani’. Era in una fase calda la Conferenza del Cairo con tutta la sua filosofia abortista e lo stesso capo della delegazione vaticana faticava non poco a portare avanti le ragioni della Santa Sede”. “Riferita la frase del Papa sulla linea Maginot – racconta – il giorno dopo i giornali la riportarono in prima pagina. Un putiferio”. “Mi chiamò per primo il segretario e poi il presidente della Cei che con gentilezza mi chiesero: ‘Cosa hai combinato? La Segreteria di Stato è furiosa contro di te’. Poi una lavata di capo da parte del segretario generale del Sinodo, il card. Schotte, e infine uno sguardo che sapeva di rabbia mista a commiserazione del Segretario di Stato. Chiamai Navarro-Valls. Corse subito. Mi rasserenò. Parlò con il Papà che gli disse: ‘Era quello che volevo’”.
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