Legge sul gioco d'azzardo: l'intervento dei Vescovi calabresi
La nota dei presuli: “Allentare il controllo significa indebolire la legalità e sfavorire la giustizia sociale”.
“La lotta al gioco d’azzardo e alla ludopatia non è un gioco e non può essere un azzardo. Oggi questa lotta, combattuta quotidianamente dalle istituzioni e a cui la Chiesa non si è mai sottratta rischia di subire una battuta d’arresto”. È la denuncia lanciata oggi, in una nota, dalla Conferenza episcopale calabra, per la quale “lascia interdetti l’eventualità da parte del Consiglio regionale della Calabria di modificare la legge riguardante la lotta all’usura e al gioco d’azzardo andando ad intervenire sulla normativa relativa agli ‘Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza’”, azione inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, che si terrà lunedì 12 dicembre”.
I vescovi calabresi evidenziano: “La modifica va di fatto a scaricare forti responsabilità generali sui sindaci e pesanti conseguenze sulla popolazione, vanificando ogni tentativo di prevenzione del fenomeno della ludopatia”. Secondo i presuli, “l’affidamento ad ogni singolo sindaco e Comune delle decisioni in merito alle modalità di autorizzazione degli orari di apertura, uniformando inoltre al ribasso il distanziamento tra le sale slot e i luoghi sensibili, è una scelta sconsiderata, rispetto alla quale le motivazioni restano incomprensibili”.
Di qui la domanda: “Perché scaricare sui sindaci, già oberati di tante responsabilità, rendendoli passibili di ulteriori pressioni, questa problematica così complessa? Un contesto al quale la criminalità organizzata guarda con attenzione per interessi economici, al fine di sfruttare la fragilità di chi vive una condizione di debolezza e dipendenza patologica”.
Per i vescovi calabresi non ci sono dubbi: “Allentare il controllo sul gioco d’azzardo significa indebolire la legalità e sfavorire la giustizia e la giustizia sociale in particolare”.
Perciò, “la Conferenza episcopale calabra di fronte a questa iniziativa, di fatto dannosa per il tessuto sociale calabrese, vuole denunciare con forza la pericolosità di tali paventate scelte”, lasciando un ultimo interrogativo: “È davvero questo il regalo di Natale che si vuole fare ai cittadini calabresi, alle loro famiglie, alle comunità di una Regione che lotta ogni giorno per la legalità e contro l’oppressione della criminalità organizzata?”.
L'appello di Libera
"L’approvazione di tale proposta non terrebbe assolutamente conto degli effetti reali che l’espansione del gioco d’azzardo, già ampiamente diffuso nella nostra regione, avrebbe in un contesto regionale dalle tante difficoltà economiche e con un’elevata densità criminale". È quanto si legge in un comunicato stampa di Libera Calabria, che si dice "seriamente preoccupata" rispetto alla proposta di legge n. 107 al vaglio del consiglio regionale calabrese in materia di gioco d'azzardo "in quanto la stessa prevede la riduzione della distanza di sicurezza delle nuove installazioni dai luoghi sensibili e l’eliminazione delle limitazioni orarie all’apertura delle sale da gioco". Libera evidenzia che "i numeri calabresi relativi alla diffusione ed alle giocate presso le slot machine e videolottery meriterebbero, al contrario, misure più stringenti e restrittive, in linea con i regolamenti e le ordinanze adottate da diversi comuni sul territorio nazionale", perché "questo è un settore dove le mafie hanno effettuato ingenti investimenti anche con riferimento ai giochi legali". L'associazione, ricordando che "la criminalità organizzata trae profitti dalla manomissione delle macchinette e dall’uso di queste per riciclare denaro", mette in rilievo "le conseguenze dalla dipendenza del gioco d’azzardo che compromette la salute psichica e fisica delle persone colpite, ed in alcuni casi può determinare l’impoverimento dei malati patologici e delle loro famiglie con il rischio di divenire vittime di usura ed estorsioni". Pertanto Libera Calabria si appella al presidente Roberto Occhiuto "affinché si proceda al ritiro di tale proposta e venga dato un segnale forte nel contrasto al gioco d’azzardo e ai profitti che la criminalità organizzata trae da esso".
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