Natura, donna e cosmo: alla ricerca di una bellezza “altra”
Galleria Nazionale. Tonina Garofalo, l’artista che dalle geometrie genera un nuovo impressionismo
«Tonina Garofalo è un’artista tenace: già a marzo, poco prima del lockdown, la mostra “La Bellezza” era stata allestita. A causa dell’emergenza, però, non ne è stata possibile la fruizione da parte del pubblico. Per cui, la mostra dell’artista è stata l’ultima a essere stata allestita e la prima con cui inauguriamo la nostra stagione espositiva, come una sorta di filo rosso, che collega la chiusura e la riapertura, nonostante lo stato attuale di pandemia».
Con queste parole, Faustino Negrelli, referente della Galleria Nazionale di Cosenza, ci presenta l’esposizione dei dipinti dell’artista bruzia Tonina Garofalo, visitabile dallo scorso 17 e sino al 30 settembre. La mostra pone al centro, omaggiandole, la natura e l’universo femminile rappresentato, quest’ultimo, tra forme geometrizzanti e richiami naturalistici. Ci colpiscono i dipinti delle donne della Garofalo, le quali esprimono personalità che non possono essere intrappolate in canoni estetici rigidi, alla maniera di un’opera di Prassitele; e pur tuttavia, si tratta di perfette simmetrie geometriche fuse in elementi naturali e che inseguono le forme perfette e morbide di “afroditi” classiche come nella Venere (2019) dipinta in blu (in foto di copertina). D’altro canto è noto che la bellezza di un’opera d’arte, così come quella di una donna reale, sta proprio “negli occhi di chi la guarda”. E allora, come non rimanere catturati dalle dolci linee corporee della donna di spalle e distesa ritratta nel dipinto Figura tra terra e mare (2016), o dalle geometrie della donna in Figura di sole (2016), per non parlare poi dell’enigmatica femminea Figura-maschera che “esonda” dagli argini della tela verso chi osserva (2013): la donna, un mistero. E che dire della forza generativa espressa da Mater (2011), in cui linee sinuose e circolari, dai colori caldi, ricordano lo “scoppiare” della vita nel ventre materno. Donna, pura fisicità, dolcissima maternità. La bellezza, d’altro canto, ha una nota di femminilità anche nella natura dell’artista: la Garofalo riesce a far vibrare le note dell’anima, di chi si trova a osservare Mondi lontani (2007): un passepartout per l’osservatore verso altri mondi paralleli, alla ricerca di fantasie ultra terrene, disperso e indifeso in un vortice di pensieri e filosofie esistenziali, in nuovi “universi”, in atmosfere da sfumature oniriche. Altra opera in esposizione, fra le molte degne di nota, la Marylin Monroe Serie Hollywood (2017), in cui la dea del cinema americano del Novecento, in sfumature di grigio fuoriesce da quella che pare un foglio di giornale, emergendo da linee e da sfondi dai colori vivi: il giallo sembra inseguire l’arancio e sino a raggiungere il rosso fuoco: quasi a ricordare la triste storia di “un’eroina contemporanea”, icona della pop-art, che visse di d’arte e di passione sino al triste epilogo, che ne frantumò la giovane esistenza. Geometria, natura, arte, preponderante femminilità rigenerante e rigenerativa. La pittura di Tonina Garofalo si presenta intellegibile, immediata, protesa alla definizione di un archetipo che le unisca tutte: una pittura simbolica, in tensione, in continua ricerca, come appare costante in molti dipinti la ricerca di Dio, espressa in modo più esplicito nel dipinto Mistero (2016), cui sembra alludere l’occhio che emerge da un vortice di colori, inchiodando l’astante al suo cospetto, stimolandone l’inconscio. Presente, fra le forme geometriche, motivi spiraleggianti che emergono da corpi in trasparenza o mascherati. Si tratta di una ricerca personale di irrealismo, che coinvolge sia le figure femminili e, soprattutto il paesaggio circostante rarefatto, alla ricerca di una bellezza "altra" che non necessariamente è stereotipata in forme canoniche, ma che diviene perfetta nello sguardo di chi ricerca bellezza.
La Galleria Nazionale, allocata nella struttura di un ex carcere, offre molti spunti d’incanto: come l’esposizione delle opere d’arte di Boccioni che esaltano il movimento nel suo divenire, nel suo moto perenne in fieri. O, ancora, le stupende opere dei molti artisti nell’esposizione del Barocco calabrese, in cui spiccano nomi illustri come Mattia Preti. «Nel rispetto delle misure di sicurezza anti-COVID 19 – conclude Faustino Negrelli – siamo pronti ad accogliere visitatori e scolaresche: è possibile, infatti, prenotare la visita alla Galleria, sino a un massimo di otto persone a turno, rispettando il distanziamento e adoperando i presidi sanitari suggeriti: mascherina e uso di gel disinfettanti». Già diverse scolaresche hanno prenotato la loro esperienza culturale alla Galleria Nazionale: la fruizione delle opere d’arte è un momento di crescita collettiva e formativa, in speciale modo, in epoche di drastico cambiamento come questi nostri giorni segnati da instabilità.
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