Our Stories, Human Stories. Opere dallo slum di Mukuru
Le opere resteranno esposte presso il Museo dei Brettii e degli Enotri fino al 17 novembre
Non si tratta solo di tele attaccate a un muro. Le opere messe in mostra dai quattro giovani artisti provenienti dallo slum di Mukuru, alle porte di Nairobi, in Kenya, esprimono con forza dirompente il tentativo di raccontare una realtà difficile, e per tanti versi incomprensibile, ai nostri occhi. Così Joseph Waweru Wangui, in arte Weche, Kimathi Josephat, Kim, Lawrence Mwangi, Shabu, Ngugi Waweru, Googs, che nel 2004, giovanissimi, hanno fondato il Wajukuu Art Project - associazione impegnata nell’empowerment della propria comunità - non hanno messo in scena solo le “loro opere”, ma un pezzo della loro vita, della loro storia e di quanto il loro impegno stia diventando uno spiraglio di luce per giovani e ragazzi costretti a vivere in uno degli slum più grandi del continente africano.
Le tele esposte tentano di raccontare con un effetto materico aspro, ruvido, il senso di oppressione e difficoltà vissuto e, insieme, la voglia di riscatto. Tecniche diverse e scelte cromatiche originali parlano di temi politici, sociali, economici e della lotta difficile contro quanti cercano di ostacolare la libera attività del pensiero. Pensiero, che nelle intenzione del Wajukuu Art Project, è rivolto soprattutto ai più piccoli, futuro della società e del mondo. Sono infatti proprio loro i veri protagonisti dell’attività associativa portata avanti all’interno dello slum e anche fuori dalla baraccopoli grazie ad alcuni progetti di arte-terapia messi appunto insieme al Mo.Ci. Lo stile è quello di non rassegnarsi ad una condizione di degrado nella quale sono cresciuti e continuano a vivere, ma di impegnarsi per creare condizioni migliori di vita. Così le attività con e per i tantissimi bambini che affollano lo slum di Mukuru, “sono diventate lo strumento per far emergere le loro capacità e farli esprimere liberamente attraverso l’arte che è uno strumento universale” – hanno sintetizzato i quattro giovani artisti a margine della presentazione delle mostra svoltasi venerdì scorso nel Museo dei Brettii e degli Enotri che festeggia i suoi dieci anni di attività. Così la mostra collettiva dal titolo “Our Stories, Human Stories” - realizzata grazie al sostegno del Mo.Ci. Cosenza e finanziata dalla Caritas Diocesana – è diventata un modo per riflettere sulle ingiustizie e le disparità che troppo spesso sono presenti nel nostro piccolo mondo.
Le opere, che resteranno presso il Museo dei Brettii e degli Enotri fino al prossimo 17 novembre, si sposteranno per alcuni giorni presso il Cinema San Nicola a Cosenza all’interno del MYArt Film Festival dal 5 al 9 novembre. Ultimo appuntamento sarà presso la galleria d’arte “Il Coscile” a Castrovillari dal 10 al 20 novembre (inaugurazione domenica 10 novembre ore 17).
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