Cultura
Remedia: presentato il libro di Gabriele Montera
Al chiostro di San Domenico la presentazione della seconda fatica letteraria del medico scrittore.
E’ stato presentato, presso il chiostro San Domenico di Cosenza, il secondo lavoro di Gabriele Montera, medico e scrittore cosentino. Un libro attentamente studiato, articolato e che pone il lettore in uno stato di continuo stimolo alla ricerca della verità. Hanno partecipato alla presentazione del testo, in qualità di relatori, Angela Gatto; Bruno La Vergata e Nando Pace. Questo romanzo fa viaggiare il lettore su due percorsi temporali diversi che poi finiscono con il convergere in un unico momento: la destinazione raggiunta dai due protagonisti tramite una misteriosa pergamena. Questa pergamena ha origine in qualche luogo dell’Italia meridionale, ovvero nel territorio bruzio. I due protagonisti entrano nelle nostre contrade mettendosi in contatto con miti e storie della nostra terra, per poi mettersi alla ricerca di un qualcosa di tanto agognato ancora oggi: il tesoro di Re Alarico. “Questa opera è stata concepita più di dieci anni fa, frutto del desiderio di dare evidenza a quegli aspetti a mio parere magici di Cosenza, a partire dai sette colli fino alla confluenza dei due fiumi. Questo la pone in analogia con Praga, Torino, Lione, Cartagine, città che trasmettono un che di magico. Lo stemma di Cosenza, rappresentato il più possibile per quello che era la sua concezione originaria presenta un motto: “romanus er libico aemulavit”, per cui Cosenza viene vista in competizione con Roma e Cartagine. Il numero 7 è tra i protagonisti di questa storia, poichè legato ai sette colli che circondano la città, chiaro significato di relazione tra Cosenza e la creazione. La vicenda è ambientata nei giorni nostri, ma le sue radici si trovano nel Medioevo. In questo libro viene affrontata la fine del 2016 sotto un punto di vista non sociale, non politico, bensì profetico: ovvero l’avverarsi della profezia di Gioacchino Da Fiore, molto menzionato nel romanzo. La profezia ci segnala la fine del 2016 come la fine di un’era e l’inizio di una nuova: l’apertura del cuore dell’uomo alle porte allo spirito”. Così l’autore da una anticipazione del contenuto del suo romanzo, aggiungendo che “il libro vuole trasmettere un messaggio di speranza, soprattutto in questi bui periodi, speranza che può concretizzarsi solo con la totale presa di coscienza del nostro essere, utilizzando l’insegnamento del passato per permettere di valutare meglio le scelte per il futuro”.