Concluso "Frontiere", l'appello all'UE per un'Europa accogliente
Al Festival tenutosi nella città bruzia e organizzato da Migrantes la voce di esperti e persone dedite all'accoglienza. La preoccupazione per la normativa continentale.
Cosenza fa appello all’Europa e alle sue Istituzioni: “Vogliamo che le frontiere Ue, nel Mediterraneo centrale e in terra, siano porte aperte di accoglienza dei popoli, e soprattutto che non ci siano più finanziamenti all’industria delle armi, che causa e fagocita le guerre”. Si può riassumere con questo messaggio la quattro giorni del Festival FRONTIERE, evento organizzato dall’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano, con il sostegno della Fondazione Migrantes e il patrocinio dell’Unical, che dall’11 a al 14 aprile – come ha spiegato il direttore Pino Fabiano – "ha parlato il linguaggio della pace e dei diritti umani per le vie e le piazze della città di Telesio".
Durante la kermesse l’appello per aumentare i finanziamenti alla cooperazione internazionale, anziché all’industria delle armi, finanziando, per esempio la Campagna “070” proposta dalla rete internazionale FOCSIV, Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana che chiedono all’Ue e ai Paesi membri, di destinare lo 0,70% del reddito nazionale lordo.
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