L'editoriale del Direttore - Quella pericolosa tentazione di eternità
Il delirio di onnipotenza dell'uomo può portarlo alla sua stessa rovina.
L'uomo è chiamato per l'eternità ma la tentazione di voler essere "eterno" lo porta all'autodistruzione. Quando Ludwig Hatschek brevettò il cemento-amianto dandogli il nome di Eternit volle indicare la durevolezza di un materiale che doveva durare "per sempre". Il nuovo materiale trovò impiego nell'edilizia e nelle opere di uso domestico ma nascondeva in sé la pericolosità che gradualmente si è rivelata come letale per lo stesso uomo. Fibre pericolosissime che si diffondono come polveri nell'area e che provocano malattie e cancro. É di questi giorni il tentativo di un nuovo processo per portare alla sbarra chi sapeva e avrebbe taciuto. Il reato è prescritto, alle vittime nessun indennizzo consolatorio e solo per la caparbietà di un pubblico ministero si sta tentando di avviare un nuovo processo. Non vogliamo entrare nel merito della dolorosa vicenda giudiziaria, ma fermarci a riflettere solo un attimo su come il delirio di onnipotenza dell'uomo può portarlo alla sua stessa rovina. Eternit è sinonimo di quel delirio di onnipotenza che ci ha raggiunto fin dentro le nostre case e le nostre scuole, anche nel più piccolo dei paesini, seminando silenziosamente la morte sulle ali del vento che disperde quelle fibre killer originate dal peccato di voler essere divini, e non aperti all'eternità.
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