Dentro la mission dell'emittente cattolica
Un tour per conoscere Radio InBlu
Alla scoperta di Radio InBlu, l'emittente di ispirazione cristiana al servizio delle radio presenti sul territorio. InBlu racchiude nella sua rete 120 radio diocesane, sei quelle calabresi. Attraverso un tour vi accompagniamo virtualmente negli studi della sede di Roma facendovi conoscere da vicino il lavoro che sta dietro un programma o un giornale radio. Grande attenzione viene riservata a particolari eventi religiosi, sociali, culturali e musicali.
Alla vigilia della pubblicazione del messaggio del Papa per la 50esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dal tema "Comunicare la Misericordia: un incontro fecondo", abbiamo raggiunto Roma e visitato per voi Radio In Blu, una radio con tante radio dentro. Ad accoglierci Giovanna Ricciardi, del coordinamento di produzione; Daniele Bungaro dell’ufficio stampa; Fabio Cruciani, coordinatore e responsabile tecnico della sede romana. Un tour intenso e affascinante per conoscere dal di dentro una bella realtà giornalistica, un progetto radiofonico nazionale di ispirazione cristiana al servizio delle emittenti presenti sul territorio, dove si fa buona informazione. In Blu è una radio cattolica, nata nel 1998, che trasmette contenuti non solo ecclesiali e che ha la particolarità di sdoppiarsi ed unirsi contemporaneamente da Milano a Roma e viceversa. Una bella sinergia tra le due sedi merito della professionalità dei tanti che vi lavorano e delle 120 radio diocesane che a loro volta espandono la buona informazione e la ricca programmazione sulle proprie frequenze diffondendole a loro volta su tutto il territorio.
Un grande servizio all’opera di evangelizzazione della Chiesa che passa attraverso tre parole cardini: competenza, coraggio e passione.
Dentro la mission di Radio InBlu
Da Cosenza siamo giunti a Roma. Percorrendo via Aurelia, al numero 796, vediamo una grande struttura con su scritto TV2000. Accanto agli studi televisivi della tv della Cei quelli di Radio InBlu. Abbiamo trascorso per voi lettori una mattinata all’insegna dell’informazione e della “costruzione” di una radio di ispirazione cristiana: Radio InBlu. Un mezzo molto semplice, dove un programma rispetto a quello televisivo si fa in due persone, dove il tecnico e il fonico è anche il regista, dove una speaker spesso è producer di se stessa.
Dinnanzi a noi un ambiente molto semplice e funzionale, è la redazione programmi. Una segreteria di produzione ha il compito di supportare tutte le trasmissioni da un punto di vista di contatti, telefonate, appuntamenti, anche perché si fa riferimento “alle radio diocesane che sono i nostri utenti clienti. Siamo una radio un po’ atipica, una syndication - dice Fabio Cruciani, coordinatore tecnico della sede romana - un network di radio cattoliche, perciò dobbiamo tener presente che ci sono loro dall'altra parte”. In questo circuito fanno parte anche sei radio cattoliche calabresi. Proseguendo lungo il corridoio troviamo l’ufficio del coordinamento tecnico anche se i responsabili si trovano nella sede di Milano. Dal punto di vista operativo le due sedi si coordinano attraverso telefonate e videoconferenze. Ad attenderci un bell'incontro con la redazione giornalistica dove troviamo Alessandra Giacomucci, vice capo redattore, responsabile della redazione di Roma. Alessandra cura anche il programma Ecclesia che va in onda tutti i giorni dopo il giornale radio delle 13. Qui conosciamo i giornalisti Marino e Alessio. Sono le 11, è l’ora della riunione di redazione tra le due sedi di Roma e Milano. Attraverso una videoconferenza ci interfacciamo con il caporedattore Andrea Domaschio. Attraverso questo collegamento la redazione definisce un po’ il menu della giornata, il radiogiornale delle 13, le trasmissioni che sono in scaletta, il Pomeriggio InBlu per quanto riguarda la parte giornalistica. Alle 15.30 la seconda videoconferenza in presenza del direttore, Lucio Brunelli, ordinariamente per il radiogiornale delle 18 e per la fascia di trasmissione successiva (Buona la Prima, un programma di attualità giornalistica condotto da Federica Margaritora. Collegamenti con i direttori e i capiredattori centrali dei principali quotidiani e testate nazionali sulle notizie in primo piano e un collegamento finale con desk locali suggeriti anche dalle radio del circuito. Poi si guarda un po’ al giorno in modo da individuare gli ospiti, gli appuntamenti da scalettare e gli ospiti da sentire).
"A Milano – spiega la vice Giacomucci - vengono fatti tutti i giornali radio brevi e lunghi, la prima trasmissione di approfondimento “Zoom dentro la notizia”, le due rassegne stampa, la trasmissione di approfondimento “Piazza InBlu”: il lunedì è dedicato allo sport; dal martedì al venerdì a temi di attualità, il sabato all'economia. E poi ci sono i programmi trasmessi da Roma come la “Mattinata InBlu”, “Ecclesia”, il “Pomeriggio InBlu”, che è un programma di intrattenimento giornalistico e una catena informativa con una programmazione che dura quattro ore”. Proseguendo il nostro tour incontriamo Daniela Lami in diretta con Mattinata Inblu, il contenitore del mattino in onda dalle 10 alle 12.
La particolarità è che si trasmette contemporaneamente da due studi, Daniela da Roma e Chiara da Milano. “Ci coordiniamo con una grande empatia - ci confida Daniela mentre passa un brano musicale - la scaletta è strutturata, ogni puntata ha un suo argomento e degli ospiti che scegliamo insieme, oggi nello specifico stiamo parlando di due professioni curiosamente molto in ascesa quelle delle tate e dei maggiordomi, quindi è una puntata divertente e curiosa”.
Un programmatore musicale dalla sede di Milano fa le scelte per tutta la programmazione di InBlu, la playlist concordata con il direttore artistico prevede musica italiana e anche straniera.
Alla fine del tour è facile comprendere quanto la radio oltre ad essere una bella scuola di sintesi, è differente dagli altri mezzi di comunicazione perché usa solo la voce, non essendoci il supporto delle immagini va raccontato quello che non si vede.
La comunicazione rispetto agli altri media è molto più immediata.
“Il desiderio - dice Alessandra - è quello di comunicare il più possibile la verità di quello che succede, di non inseguire gli altri sulla comunicazione qualunque essa sia, ma stare sulle questioni autentiche della vita dell’uomo attraverso le notizie. Più siamo fedeli all’uomo, più siamo fedeli a Dio”.In questa dinamica si gioca la mission di Radio InBlu, partendo dalla realtà, dalle notizie.
Domaschio: "La nostra ricchezza sono le antenne sul territorio"
Quello di Radio InBlu è un grande servizio all’opera di evangelizzazione della Chiesa. Su come fare buona informazione ci siamo soffermati con il caporedattore di In Blu, Andrea Domaschio, che abbiamo raggiunto telefonicamente nella redazione della sede di Milano.
Dott. Domaschio, come fare buona informazione?
L’informazione buona nasce dalla preparazione, dall’impegno, da non prendere tutte le fonti per buone. Il nostro intento, oltre a fare informazione, è raccontare storie positive, far veicolare le buone notizie, che tante volte non fanno rumore, e che spesso non trovano spazio sui media tradizionali.
Qual è oggi la vera sfida?
La sfida è raccontare una Chiesa che negli anni, dal Concilio in poi e soprattutto con gli ultimi Pontefici, sta cercando di aprirsi al mondo e di entrarci dentro, e non di mettersi in contrapposizione quasi come se fosse una fortezza chiusa o che infonda qualcosa di negativo da tenere fuori dalla porta. È una Chiesa che va a cercare l’uomo, soprattutto nelle periferie, nei posti non consueti, non lo aspetta in chiesa.
Qual è il segreto nel coordinare un'unica redazione collocata tra due città diverse: Roma e Milano?
E' la sinergia.
Una sinergia che si espande su tutto il territorio italiano attraverso la rete delle 120 radio diocesane?
La sinergia con le radio la stiamo portando avanti da anni, e ogni mese cerchiamo di fare sempre un passettino in più. La nostra ricchezza è avere anche queste “antenne” sul territorio che ci segnalano notizie, fatti di cronaca e belle storie. Con diverse radio abbiamo un ottimo rapporto di collaborazione, ci trasmettono servizi di cronaca, interviste interessanti che riguardano il loro territorio, un esperimento diverso da quello che si è visto in questi anni sulle grandi radio che sono cresciute sui network. Noi non siamo una radio capofila che “si mangia” le più piccoline, le ingloba e che diventano un tutt’uno con questa radio capofila, ma un centro che cerca di dare dei servizi collaborando e mettendo sullo stesso piano tutte le varie radio dalle grandi alle medie e piccole emittenti che ci riprendono costantemente.
Competenza, coraggio e passione, non è uno slogan ma per InBlu si tratta di una grande responsabilità?
Sono parole molto serie. Ma un tassello fondamentale per fare buona informazione con competenza, passione e professionalità è di aiutarci reciprocamente e sostenerci con tutti i media cattolici. Dentro questa rete vogliamo tirar dentro anche i settimanali cattolici. InBlu si sta impegnando nel creare sempre nuove collaborazioni, ma è necessario un progetto organico per diventare una grande ed unica forza con tutte le sue sfumature, cioè senza che nessuno perda la sua identità ma diventare una massa critica, solo allora riusciremo a far sentire le nostre voci, non per apparire ma per far sentire la voce della gente e della persona comune.
Un sito per far "vedere" la radio
Ad attenderci nella stanza web, è Vincenzo Grienti. È lui che si occupa in special modo del sito internet della radio, www.radioinblu.it, e delle pagine Facebook, Twitter e google+.
La Chiesa oggi comunica con i nuovi media, e lo fa in maniera forte, decisa. Una scelta che la stessa radio che abbiamo visitato ha fatto dal 2012, dimostrandosi una delle testate pioniere nel panorama ecclesiale. Vincenzo ci parla del suo lavoro, di come utilizzare al meglio il sito e le pagine dei social network, veri e propri canali per veicolare le notizie. Fb e Twitter sono delle vere e proprie “sorgenti” di lettori, e permettono di dare visibilità al lavoro della bella redazione che abbiamo conosciuto. L’impegno attraverso il net cui ha puntato la radio dimostra come quella di Radio Inblu sia una redazione realmente “in rete”, che, sinergicamente, lavora con più media per la sua mission: informare, con qualità, nell'era cross mediale.
Vincenzo Grienti ci svela qualche “segreto” del web, come utilizzare al meglio i tag, come realizzare i titoli. Internet ha le sue regole, la sua filosofia, i suoi meccanismi. Eccolo, allora, il sito di Radio Inblu. Una prima schermata, d’impatto, a tutta pagina, scorrevole, nella quale vanno a confluire le notizie principali. Più sotto, una doppia colonna, a scorrere verso il basso: titolo, sottotitolo e foto, gli elementi base di un articolo “leggibile”. Un click dentro, e ancora una scelta precisa. A corredare il pezzo, anche il file audio passato per radio.
Ancora, nella home, sulla destra, i link ai social e la possibilità di riascoltare i notiziari della radio. Non manca la possibilità di ascoltare live la programmazione dell’emittente, i suoi GR e le diverse trasmissioni di approfondimento che ogni giorno vengono realizzate. La radio, oggi, si vede online.
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