Cosenza, è il momento di risolvere i problemi
Una sintesi tra i problemi che attanagliano la squadra rossoblù dopo sette giornate dall'inizio del campionato cadetto.
La sconfitta contro il Brescia tra le mura amiche è l'ennesima prova, purtroppo, che finora il Cosenza non ha trovato la quadra per vivere con sufficiente tranquillità il campionato di Serie B. Dopo i cinque pareggi consecutivi, che erano stati salutati anche con il favore della piazza, le due sconfitte arrivate contro Chievo e Brescia hanno iniziato a far storcere il naso ai supporters rossoblù.
Sia ben chiaro, nessuno mette in dubbio la bravura di Roberto Occhiuzzi, ma è fuor di dubbio che la squadra ha troppe difficoltà e, a questo punto, pure qualche limite. La gara contro il Brescia ha evidenziato ancora una volta l'anemia del reparto offensivo rossoblù, dove galleggiano Petre Gliozzi e Borrelli, ma finora con il magro bottino di una rete. Troppo poco per tre arieti in sette giornate: è evidente che qualcosa bisognerà rivederla.
Finalmente, dopo le prime giornate, abbiamo visto il centravanti a cercare spazio in area e Baez sulla fascia a tentare di saltare l'uomo. Questa, probabilmente, è la strada giusta; anche se la nota stonata dell'ultima giornata di campionato è stata proprio la prova dell'uruguaiano, apparso spesso supponente e testardo anche nel cercare dribbling improbabili e giocate personali senza costrutto e frutto. Siccome è stato il calciatore finora più utilizzato, Baez avrebbe meritato la panchina, anche solo per schiarirsi le idee.
La squadra lotta e suda, non c'è dubbio. Ma forse a questo punto mister Occhiuzzi dovrebbe iniziare a scegliere un undici base per dare continuità al gioco e all'assetto della squadra, con 5 o 6 giocatori jolly pronti a subentrare. Una volta si parlava di amalgama di una squadra, ora sembra un concetto quasi superato. Di certo il calcio è cambiato, ma i risultati si ottengono soprattutto con la costanza, anche di uomini. In questo senso, il tecnico cetrarese dovrà pensare per bene all'assetto del centrocampo, magari inserendo un uomo in più a far legna.
Ci permettiamo di dire che, a nostro avviso, al netto delle condizioni fisiche ottimali, un calciatore come Petrucci non può non giocare. E' il calciatore con maggiore e più onorata esperienza a livello nazionale e internazionale. Insieme a Sciaudone, probabilmente, costituisce la coppia meglio assortita.
Ulteriormente, occorrerà comprendere quale reale apporto possano dare Vera e Bouah, che finora, nella loro discontinuità, sono state delle vere e proprie meteore.
Insomma, occorre fare i conti con uomini e mezzi a disposizione. Bisogna tirare le somme e partire davvero per la battaglia. Altrimenti, come lo scorso anno, bisognerà appellarsi al miracolo.
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