Servizio di guardia medica a singhiozzo
I sindaci di Acri, Luzzi, Santa Sofia d'Epiro e Montalto Uffugo hanno chiesto un intervento
I presidi di Guardia medica funzionano a singhiozzo. Il motivo, a quanto pare, è legato alla carenza di medici.
Diversi gli ambulatori di Guardia medica della provincia di Cosenza che non possono contare su un’adeguata copertura; situazioni del genere non rappresentano, purtroppo, una novità per la sanità calabrese.
Da tempo si verifica la carenza di personale medico assegnato alle postazioni di Continuità Assistenziale del Distretto ‘Valle del Crati’. Conseguenza?
La sospensione improvvisa e a volte prolungata delle attività.
Stanchi dei continui disservizi, nei giorni scorsi Umberto Federico, Daniele Atanasio Sisca, Pino Capalbo e Pietro Caracciolo, rispettivamente sindaci di Luzzi, Santa Sofia d’Epiro, Acri e Montalto Uffugo, hanno inviato una lettera indirizzata al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, al Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Vincenzo Carlo La Regina, alla dirigente SUEM Silvana Pizzo e al direttore del Distretto sanitario Valle Crati Ottorino Zuccarelli.
La sospensione “sta pregiudicando irrimediabilmente la tutela della salute pubblica dei nostri cittadini e soprattutto di coloro che risiedono nelle aree più interne e quindi distanti da altre postazioni di Continuità Assistenziale o di Pronto Soccorso. Numerosissime sono le segnalazioni che riceviamo quotidianamente in merito a vicende scaturenti dall’assenza di tale servizio e dalle quali derivano rischi concreti per la salute e, nei casi più gravi, per la vita dei nostri cittadini. È pertanto insostenibile una simile situazione che si protrae ormai da diverso tempo e che deve necessariamente ottenere l’attenzione delle autorità preposte”. Per tali ragioni, I primi cittadini chiedono ai destinatari della missiva “di adottare ogni utile provvedimento per la definitiva risoluzione della problematica. Al Commissario ad acta per la sanità calabrese Roberto Occhiuto e al Commissario Straordinario dell’ASP Cosenza Vincenzo La Regina si chiede un incontro urgente per discutere della questione. A sua Ecc.za il Prefetto di Cosenza, che legge per conoscenza, si chiede inoltre di valutare l’adozione di eventuali provvedimenti”. Abbiamo dato voce ai sindaci di Montalto Uffugo, Luzzi e Acri, tre comuni del Distretto ‘Valle del Crati’ che risentono della sospensione delle attività. “Scrivere la lettera -sottolinea il sindaco Luzzi, Umberto Federico- è stata una scelta necessaria. Abbiamo temporeggiato un po’ perché pensavamo che la carenza del servizio fosse legata al Covid, però poi le continue lamentele da parte dei cittadini che si recavano presso la Guardia medica di Luzzi e trovavano la porta chiusa ci hanno spinto a riunirci e a lanciare l’appello. Abbiamo chiesto un incontro urgente per discutere della questione riguardante la carenza di personale medico assegnato alle postazioni di continuità assistenziale del Distretto “Valle del Crati” con la conseguente sospensione improvvisa e a volte prolungata delle attività che per il nostro territorio sono importanti. Il territorio è vasto, la zona montana dista più di 10 km dal centro storico, non trovando la Guardia medica aperta le persone sono costrette a fare i ‘viaggi della speranza’ in ospedale. Era necessario lanciare l’appello, speriamo che l’incontro avvenga presto, altrimenti ci appelleremo agli altri organi perché si tratta di un servizio importante che riguarda la salute dei cittadini. Noi vorremmo incontrare il presidente Occhiuto per giungere alla soluzione, perché la salute viene prima di ogni cosa. A Luzzi i disguidi si protraggono da circa sei mesi, con l’avvicinarsi dell’inverno la situazione è ancora più delicata. Ho incontrato il Commissario La Regina perché il nostro poliambulatorio si stava depotenziando, su quel fronte ho avuto delle risposte, sono infatti arrivati macchinari e il personale andato in pensione è stato sostituito, ma insieme al servizio garantito dal poliambulatorio è necessario avere la Guardia medica. Le maggiori criticità si registrano tutti i pomeriggi e soprattutto nei giorni festivi. Riceviamo numerose telefonate, i cittadini mi fermano per strada per avere informazioni, spero che il servizio di postazione di Guardia medica riprenda in maniera continuativa”, conclude il primo cittadino. “I territori importanti come quello di Montalto Uffugo non possono essere suscettibili di carenze, anche se di sospensioni di pochi giorni al mese di questo servizio importante come la Guardia medica in particolare. Richiediamo- sottolinea il sindaco di Montalto Uffugo Pietro Caracciolo- che non vengano effettuate più sospensioni del servizio. A Montalto la sospensione si verifica 1-2 giorni al mese; tenendo conto che la comunità montatore è formata da 22mila abitanti, è chiaro che occorrerebbe evitare le sospensioni”. Arrivano segnalazioni da parte dei cittadini, “non sono numerosissime- sottolinea il primo cittadino- però sulla salute c’è poco da scherzare, quindi in via preventiva è necessario assicurare ai cittadini la potenzialità dell’assistenza, si tratta di un servizio a tutela della salute pubblica che bisogna mantenere sempre in vita”. Ancora nessuna risposta alla lettera, “è necessario sicuramente attendere qualche giorno perché i destinatari, magari, interloquiscano ed intervengano per ovviare alla problematica. Mi rendo conto -prosegue Caracciolo- che c’è carenza di medici, a Montalto è carente anche il servizio al consultorio, di recente il dottore Zuccarelli ci ha assicurato che il consultorio verrà ripristinato con la stessa frequenza che c’era in precedenza. È chiaro che occorre tempo; mancano i medici ed è necessario riorganizzarsi, anche se chi gestisce la sanità dovrebbe prevedere queste carenze che si possono verificare”. “Il comune di Acri è quinto per estensione territoriale della Calabria, al di là del Pronto soccorso abbiamo una serie di Guardie mediche allocate presso alcune zone periferiche, alcune delle quali contano 3mila abitanti e la carenza del personale, e quindi la chiusura del servizio di Guardia medica, causa un disservizio. Inizialmente- spiega Pino Capalbo, sindaco di Acri- mi sono rapportato con il Commissario straordinario dell’Asp, il dottor La regina, che mi ha detto che la problematica è dovuta alla carenza di personale; in seguito ho ritenuto necessario concordare con i colleghi sindaci dei comuni vicini di scrivere la lettera per chiedere un incontro col presidente della regione, il Commissario dell’ASP, il dirigente SUEM e il direttore del Distretto sanitario della ‘Valle Crati’. Alcuni medici che erogavano il servizio di Guardia medica sono diventati medici di base, quindi c’è incompatibilità; mentre per gli altri che hanno avuto accesso alla specializzazione è necessaria l’autorizzazione da parte del preside della Facoltà di Medicina. Ci hanno comunicato che a fine novembre si terrà una sedeuta di laurea e ai laureati in Medicina, previa disponibilità, sarebbe stato fatto un contratto a termine per l’erogazione del servizio nelle varie Guardie mediche. C’è il Pronto soccorso, che ha sede presso l’ospedale di Acri, però per raggiungerlo occorrono 20 minuti; noi siamo in attesa che venga fissato l’incontro”. Ad Acri i disguidi si protraggono ogni giorno da 2- 3 mesi, soprattutto per le località San Giacomo e La Mucone. Ho incontrato gli abitanti di La Mucone, una delle frazioni più popolose; è chiaro che noi sindaci siamo la parte terminale di tutto quello che non funziona all’interno della comunità che amministriamo, però è chiaro che la risoluzione di questo problema non rientra tra le nostre competenze. È nostro dovere farci veicolo affinché il problema venga portato all’attenzione dei vertici, ho avuto l’opportunità di interfacciarmi tramite messaggistica con il Presidente Occhiuto, il quale si è mostrato disponibile e mi ha informato che avrebbe affrontato la questione nel momento in cui sarebbero stati nominati i due sub commissari, sub commissari che sono stati nominati. L’auspicio è che si arrivi ad una soluzione il più presto possibile”, conclude.
Dello stesso tenore Daniele Attanasio Sisca, sindaco di Santa Sofia D’Epiro, paese dell’entroterra, che registra le stesse difficoltà.
Abbiamo contattato l’Asp di Cosenza ma non abbiamo avuto risposta. Restiamo disponibili ad accogliere e dare notizia di quanto l’Azienda sanitaria preposta a questo delicato ed importante servizio del territorio vorrà eventualmente riferire. Mentre andiamo in stampa è stata pubblicata una nota che informa che l’Asp in data 26 novembre ha approvato la graduatoria e sono state sbloccate le assunzioni di medici a tempo indeterminato per la copertura delle postazioni di Guardia medica nei comuni della provincia di Cosenza. Le graduatorie sono necessarie per garantire l’erogazione dei servizi delle guardie mediche oggi non fruibili per mancanza di personale. Sperimo che tra sollecitazioni e graduatorie si sblocchi la vicenda.
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