A Donnici la solidarietà è di casa

"Giovedì grasso" i giovani della Caritas e dell'Azione Cattolica hanno consegnato pizze a domicilio a più di 50 famiglie.

Solidarietà è una parola di casa nella comunità di Donnici. Numerose le iniziative, specie in questo periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio molte famiglie, grazie soprattutto alla spinta del parroco di San Michele Arcangelo, don Santino Borrelli. L’ultima in ordine di tempo, il “giovedì grasso”, quando oltre 50 famiglie si sono viste recapitare presso le loro abitazioni pizze per la cena da giovani appartenenti alla Caritas parrocchiale e all’Azione Cattolica. Una iniziativa che ha coinvolto le pizzerie e i bar presenti nel territorio donnicese. Una esperienza toccante per i volontari che hanno provveduto a recapitare le pizze toccando con mano la commozione dei destinatari. Emozioni analoghe a quelle vissute nei giorni immediatamente precedenti allo scorso Natale allorquando, sempre a famiglie bisognose della Parrocchia, sono stati recapitati cesti contenenti prodotti alimentari. La Comunità di Donnici, nel cammino spirituale, anche raccogliendo il pensiero di Papa Francesco, è il messaggio che arriva dalla Parrocchia, pone al primo posto, con continue specifiche iniziative, l’attenzione a favore degli “ultimi” e degli “emarginati”, tanto che, fra l’altro, normalmente e settimanalmente, vengono distribuiti circa 100 pacchi alimentari confezionati con quanto offerto dalla provvidenza. Ossia dalle donazioni spontanee che arrivano dalla comunità locale. Un’attenzione per i bisognosi al primo posto tra gli obiettivi dell’Associazione “Viandanti di Dio”, recentemente costituita in Parrocchia.

Ma c’è un’altra iniziativa in corso a Donnici: è quella del “Presepe Pasquale”, con quadri plastici che illustrano alcuni momenti della Passione e Resurrezione di Gesù, realizzato da alcuni giovani appartenenti al locale gruppo di Azione Cattolica, all’interno della chiesa di Santa Maria. Don Santino Borrelli ha invitato le famiglie a realizzare nelle proprie abitazioni analoghe scene che possano far rivivere alcuni momenti delle ultime ore della vita terrena del Redentore. “È una novità che diventa un altro modo di affrontare le restrizioni anti-Covid- dice don Santino-infatti non potendo fare né la rappresentazione scenica né la Via Crucis possiamo però raccontare le ultime ore della vita di Gesù con un presepe. I giovani che con coraggio si sono cimentati in questa avventura hanno realizzato davvero un racconto plastico suggestivo del mistero pasquale. È una nuova formula di evangelizzazione per continuare a ricordare come Gesù ci ha amato fino alla fine”.