Territorio
A Marano Principato va in scena il Premio Pandosia
il concorso rivolto agli appassionati di arte contemporanea è giunto alla sua ventottesima edizione.
“Niente nasce dal nulla, tutto nasce dalla terra”. Si chiama così la ventottesima edizione del Premio Pandosia che si tiene questo, come tutti gli anni, a Marano Principato. Il concorso, rivolto agli appassionati di arte contemporanea, nacque, tempo fa, da un’idea di Cesare Baccelli, di cui oggi, a testimonianza del suo ruolo focale per il comune di Marano, è conservata una statua nella piazza principale del centro storico. Lo scultore toscano, con l’aiuto dell’allora sindaco Pietro Tenuta, decise di lanciare una competizione la cui finalità era quella, attraverso il lavoro di giovani esordienti, di promuovere lo sviluppo artistico locale e valorizzare il territorio. Marano diventò protagonista di una vera esplosione artistica. Accolse per le sue strade i lavori più disparati, conobbe artisti provenienti da ogni dove, si arricchì, anno dopo anno, di opere di pregio che costituiscono un potenziale incalcolabile. Da allora sono passati circa trent’anni. Oggi il premio, dopo un periodo di stasi, ha riacquistato vigore grazie al contributo del sindaco Alessandro Tenuta ( figlio di quel Pietro che curò la prima edizione del concorso) e rappresenta il tentativo, da parte dell’amministrazione comunale e di una fetta di popolazione sensibile al ruolo dell’arte nella società , di consegnare a Marano una solida identità artistica, al momento in fase di espansione. Il premio Pandosia si articola in due sezioni: la prima, composta da 11 partecipanti selezionati da un’esigentissima giuria, dedicata agli artisti emergenti, e la seconda, volta a valorizzare l’opera di un artista affermato e noto al pubblico. Il tutto a contatto diretto con il territorio. Questa la grande originalità della competizione: promuovere la sinergia di cittadini e spazio attraverso la realizzazione delle opere completamente “en plein air” . Il che vuol dire , in parole povere, che gli artisti dovranno lavorare all’aperto, davanti agli occhi vigili dei cittadini, trasformando in opere d’arte contemporanea aree pubbliche che il Comune ha messo loro a disposizione. Un’iniziativa gravida di conseguenze per un’operazione che cambierà completamente il volto della città, rendendo l’arte mezzo di decoro urbano. E così dal 25 ottobre al 1 novembre si parte con murales, istallazioni fotografiche, sculture, dipinti, istallazioni audio-visive. Sullo sfondo (e questa è una delle novità di quest’anno) una giuria tripartita composta da esperti, esponenti dei mass media, e semplici cittadini, desiderosi di dire la loro sulla sfida. A curare l’intero progetto è l’associazione Pandosia eARTh, composta da giovani universitari che nei mesi scorsi hanno vinto una business competition nell’ambito del progetto Giovani&FuturoComune, promosso dall’associazione Goodwill con il supporto di Fondazione Vodafone Italia. L’opera del vincitore verrà esposta, insieme a quelle degli anni passati, nella Pinacoteca del centro Cesare Barcelli nella convinzione, per dirla con le parole del delegato alla Cultura e alle Politiche giovanili, Pino Salerno, che “arte, cultura e giovani non possono essere più parole demagogiche o slogan ma questioni sempre aperte se si vuole andare lontano”.