Territorio
A Montalto una residenza per riappropriarsi della propria creatività
“Home for Creativity” è uno dei primi esperimenti di “co-living” nato in Italia. La sua particolarità sta nel fondere il “co-housing”, ossia una co-abitazione a tempo indeterminato tra persone unite da principi solidaristici e il “co-working”, vale a dire l’utilizzo condiviso degli spazi lavorativi.
In un’epoca così tecnologica e frenetica, il confronto tra materialismo e spiritualità è sempre più marcato. La quotidianità impone ritmi martellanti che rischiano di distruggere l’ispirazione di artisti e letterati. Per questo motivo, a volte è necessario un ritiro “creativo”, per riconnettersi con la propria individualità e le proprie emozioni. Questo presupposto ha portato alla fondazione di “Home for Creativity”, una residenza, aperta a chi vuole riscoprire il proprio talento e riscoprirsi umanamente, nei pressi di Montalto. Abbiamo chiesto ulteriori delucidazioni a Roberta Caruso, responsabile della struttura.
Come nasce “Home for Creativity?”
“Home for Creativity” è uno dei primi esperimenti di “co-living” nato in Italia. La sua particolarità sta nel fondere il “co-housing”, ossia una co-abitazione a tempo indeterminato tra persone unite da principi solidaristici e il “co-working”, vale a dire l’utilizzo condiviso degli spazi lavorativi. I nostri ospiti sono interessati a vivere per un periodo medio-lungo, insieme ad altri professionisti, per creare occasioni lavorative, avviare nuovi progetti e stringere relazioni umane. Le motivazioni di scelta del “co-living sono quattro”: ricercare l’ispirazione, riappropriarsi di se stessi e della propria interiorità, vivere con lentezza, immergendosi in un contesto rurale e naturale e trovare autenticità nel rapporto tra ospite e gestore. La maggior parte delle persone nella nostra struttura sono “remote-workers”, ai quali offriamo eventi di formazione e workshops soprattutto sulla creazione, gestione e comunicazione d’impresa.
Quali sono gli altri modelli di “co-living” in Italia?
Ci sono solo due sperimentazioni in Italia: una a Matera e una a Roma, però ne stanno nascendo tante altre anche in Europa. Questo è un modello in ascesa, inteso dai fondatori in modo del tutto personale, perché il “co-living” attualmente non è standardizzabile.
Qual è il tempo massimo di permanenza nella struttura?
I nostri ospiti possono rimanere in struttura fino a diciotto mesi.
Che servizi offrite ai vostri ospiti?
Tutto il nostro lavoro è improntato a creare collaborazioni professionali sul territorio. Le nostre attività derivano sia da “Home for Creativity” che dal “Festival dell’ospitalità”, una tre-giorni che riunisce operatori turistici regionali. La manifestazione è preceduta da una fiera itinerante chiamata “Calabria ispirata” che porta influencers e tour-operators nazionali e internazionali alla scoperta di esempi virtuosi di ospitalità sul territorio. Da questa esperienza sinergica è nata anche “Calabria cult”, rivista on-line di storytelling sulla Calabria positiva.