A Pedace gli alunni vanno a scuola “Senza zaino”

Il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo ci spiega le caratteristiche di questo progetto.

La Scuola, in questi anni, sta cambiando, evolvendosi, allacciandosi ai nuovi canoni che configurano la realtà nella dimensione tecnologica che, via via, si migliora in nuove scoperte. Sono pochi i mesi che ci separano dalla riforma, molto contestata, della “Buona Scuola”. Marco Orsi, un dirigente scolastico della Toscana, dieci anni fa ha promosso, insieme ad altre scuole della sua regione, un progetto che prende il nome di “Senza zaino” il quale consiste nella creazione, nelle Scuole, di aule divise in aree di lavoro, slacciate dall’ordinamento classico a colonne, dove i bambini si organizzano da soli, spesso studiando materie diverse su tavoli diversi per poi, a lavoro terminato, controllare se il compito è stato svolto giusto oppure no. Non ci sono cattedre e i banchi sono disposti ad isola, insiemi di due o quattro, per dare ai bambini la possibilità di lavorare per gruppi. Ovviamente la supervisione dell’insegnante non mancherà, ma saranno gli alunni padroni del proprio apprendimento. Inoltre, nell’aula è presente una sorta di agorà, uno spazio dove gli studenti scambiano varie opinioni. Non mancano le zone dedicate al computer, ai numeri per la matematica, alle parole per l’italiano e un angolo delle arti. Attualmente in Italia sono 97 gli Istituti che hanno messo in pratica questo progetto che è rivolto in particolar modo alle scuole primarie. Il cuore pulsante rimane la Toscana, ma anche nella nostra regione, la Calabria, un preside ha voluto portare nella propria scuola questa iniziativa. Lui è il Prof. Andrea Codispoti, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Rita Pisano” di Pedace, che quest’anno ha lavorato per l’attuazione di due aule che rispecchiano le indicazioni di “Senza zaino”. “Ho portato, nella mia scuola, questo progetto per la necessità – spiega il preside Codispoti – di innalzare i livelli di apprendimento dei bambini, le loro competenze. Con questo modello didattico cerchiamo di porre fine ai conflitti all’interno del gruppo classe sia tra alunni, sia tra alunno e docente”. Il Preside, insieme ad un gruppo di docenti, ha formato, all’interno dell’Istituto presilano, che comprende anche il plesso di Serra Pedace, due classi dedicate a questo progetto: “La classe deve essere ridisegnata secondo un nuovo modello, differente da quello tradizionale della cattedra con tutti i banchi di fronte. Consiste nella creazione di più luoghi all’interno della classe. Infatti, abbiamo la parte dell’agorà in cui i bambini si ritrovano e discutono insieme all’insegnante. I banchi vengono sostituiti da tavoli per quattro o sei alunni, dove si raggruppano per fare varie attività, diverse da tavolo a tavolo. La cattedra viene disposta a lato, girata verso il muro. A fine giornata si crea un prodotto di apprendimento”. Questo progetto condivide dei valori importanti, portandoli al cuore dei ragazzi per creare la buona società del domani: “Sono tre – afferma Codispoti – i valori: comunità, responsabilità e ospitalità. La metafora di “Senza Zaino” è il terzo, ospitalità. L’alunno, ogni giorno, deve portare da casa a scuola e poi da scuola a casa, materiali come libri e attrezzi da lavoro. Bisogna, dunque, rendere l’ambiente di apprendimento ospitale dove il bambino trova un clima sereno e, soprattutto, gli strumenti per le sue attività. Comunità, perché ci si sente come a casa propria. Infine, la responsabilità del docente verso l’alunno, dell’alunno verso le regole e il proprio compagno”.