“A piena luce”, il nuovo volume di Fabio Mandato

Dopo "Guidati da una stella", prosegue il racconto romanzato sul Vangelo. Questa volta l'autore lo fa attraverso i misteri della luce. 

La meditazione sui misteri del Rosario costituisce un’oasi di pace interiore che ci riconcilia a Dio, ispirandoci nelle azioni quotidiane e, nel caso di Fabio Mandato, è anche una feconda fonte di ispirazione letteraria. Così poco prima del Natale, l’autore ci dona “A piena luce” (Marcianum), un romanzo capace di coinvolgerci nelle vicende di un Dio che si fa uomo: Gesù, il Cristo.

“A piena luce” riprende la forma dialogica e descrittiva, che già ci aveva catturati in “Guidati da una stella” sull’infanzia di Gesù, frutto di preghiera sui misteri della Gioia; in questo nuovo volume, invece, Mandato ci invita a ripercorrere i momenti salienti della vita pubblica del Nazareno attraverso i misteri della Luce: dal Battesimo al Giordano alle nozze di Cana, sino all’Ultima cena e alla trasfigurazione sul Tabor. Nello stile “le parole del Vangelo sono puntuali e precise, senza fronzoli e ridondanze. Nella loro linearità vanno diritte al cuore”, come scrive nella prefazione mons. Luigi Mistò, coordinatore della Segreteria per l’Economia Città del Vaticano. Interessante, infine, l’intuizione data da Mandato nel prologo riguardo ai misteri luminosi, definiti come ‘prova’ che il Rosario, oltre a essere una pia devozione mariana, è anche una preghiera intimamente cristologica che ci immerge nella missione del Cristo; si tratta di un’interessante e condivisibile intuizione, che rimarca l’intimo legame tra Maria e il Figlio nel Rosario e che ci rimanda ad Agostino il quale metteva già in luce l’intima unione tra Madre e Figlio affermando che “la carne di Cristo, è la carne di Maria”, dando così alla Madre un ruolo privilegiato nelle preghiere d’intercessione. Pertanto, il libro ci pare ancora più adatto a questo periodo, da leggere in solitudine tutto d’un fiato o da condividere ad alta voce in famiglia, per celebrare nelle nostre piccole chiese domestiche la Luce di Cristo che si riflette sui nostri volti, rivivendo così la meraviglia di un Dio che si dona all’umanità incarnandosi, ancora oggi, per amore