A Sant’Aniello una storia di accoglienza

Don Fuscaldo: dalla soglia della chiesa a essere parte della comunità parrocchiale

La parrocchia di Sant’Aniello, a Cosenza, continua ad essere un polo vivo per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti. Nei mesi scorsi vi avevamo raccontato l’esperienza della “adozione” di una famiglia grazie alla interlocuzione con l’ufficio Migrantes diocesano. Ora è la volta di una bella storia, tutta interna alla comunità di via Panebianco. Si tratta di due famiglie di nigeriani che da più anni a modo loro vivono la comunità parrocchiale. A parlarcene è Francesca Andrieri, del gruppo famiglia che si riunisce all’interno della parrocchia, un gruppo che ora è diventato, insieme alle altre componenti della comunità, una “seconda famiglia per le due famiglie accolte”. “Abbiamo visto nascere e crescere le due figlie Sofia, di 14 mesi e Annabelle di 12 mesi – afferma Andrieri -. Ora le abbiamo davvero adottate, tanto che nei giorni scorsi abbiamo avuto la gioia di poter celebrare il battesimo di una di esse. Ad amministrare il sacramento il parroco, don Salvatore Fuscaldo, mentre il viceparroco don Paolo Bosco ha fatto da padrino. Un momento di grande festa che, come sottolinea Andrieri, ha visto coinvolte tutte le componenti della parrocchia a partire dal coro e dalla Caritas, che da sempre si rende prossima alle due famiglie di nigeriani con un sostegno fattivo e concreto. Significativa l’omelia pronunciata da don Fuscaldo (il quale ci ha detto che la parrocchia si sta interessando anche a una soluzione abitativa dignitosa per i due nuclei familiari, che attualmente vivono una situazione di precarietà nel centro di Cosenza) che ha voluto ricordare come queste due famiglie, “che prima prevalentemente stavano alla porta della chiesa, sulla soglia, ora sono parte della comunità. Del resto il battesimo è la porta che ci fa entrare nella Chiesa, rendendoci parte di essa”. Ora parte integrante sono proprio Sofia e Annabelle, inserite nel cuore della Santissima Trinità.Per questo, a Sant’Aniello, la festa è grande.