Diocesi
Al Mariano Santo la devozione a Maria
L’appello del cappellano don Franco Gravante: dateci una cappella per la celebrazione e la preghiera quotidiana del personale medico e dei degenti
“Una cappella per il Mariano Santo”. Questo quanto chiede il cappellano, don Franco Gravante. Un appello che si reitera, perché don Gravante aveva sollecitato quanti di dovere già nelle scorse settimane. Una richiesta che sta trovando eco non soltanto sugli organi di stampa, quanto presso il personale medico, infermieristico e in quanti hanno a cuore le sorti dell’ospedale.Un’ala del mariano Santo, attualmente, è interessata da lavori di ristrutturazione. “La cappella – ha detto don Gravante durante la celebrazione eucaristica del 13 maggio scorso – è un luogo che può accogliere sia quanti lavorano all’interno della struttura che i pazienti. A volte, nel corso della giornata, anche un momento di preghiera può essere importante per una persona”. La memoria della Madonna di Fatima è stata celebrata nel tendone esterno del bar installato nel cortile dell’ospedale. Un luogo precario, insomma, ma che ha raccolto intorno al piccolo altare, adornato da una statuetta della Vergine, un buon numero di medici. Sono intervenuti infatti i primari dottor Amato e dottor Perrone in rappresentanza del dottor Fava del dottor Bagnato del reparto di medicina nucleare, con tutto il suo team di dottori. Presente alla celebrazione anche il primario facente funzioni del reparto dermatologico con la sua equipe e il dottor Marafioti del raparto radiologia oncologico, nonché la dottoressa Risoli con i colleghi del reparto farmacia.Don Gravante, insieme ai partecipanti, ha preso l’impegno di una particolare consacrazione alla Madonna di Fatima ogni 13 maggio e nel mese di ottobre. Una devozione che vuole dirsi vicinanza a tutti quanti giungono al Mariano Santo e che soffrono di diversi problemi di salute. Una carezza e una consolazione che si fanno presenza operante grazie all’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano e alla sollecitudine di don Franco Gravante.