Territorio
“Ali di seta” al Parco Robinson
Una scultura per far rivivere una delle aree verdi della città.
E’ alta 3,30 metri, esclusa la base ed è interamente in acciaio: è la scultura “Ali di Seta”realizzata dagli artisti appartenenti al gruppo Artre: Nicola Cozzi, Franco Paternostro e Luigi Rovella, collocata all’interno del Parco Robinson di Rende. Un altro grande evento dedicato all’arte promosso nell’ambito delle manifestazioni del Settembre Rendese. All’inaugurazione dell’opera c’era il pubblico delle grandi occasioni. Apprezzamenti da parte del sindaco di Rende, Marcello Manna, dell’Assessore alla Cultura ,Vittorio Toscano e dei critici d’arte presenti “ Una scultura che va oltre le aspettative- ha dichiarato il Sindaco Manna . Mi compiaccio con i tre artisti per aver donato il loro lavoro alla città di Rende, collocando l’opera nel Parco Robinson, luogo interessato ad un restyling che nei prossimi mesi sarà concretizzato. Il Parco – ha aggiunto il Sindaco Manna – rappresenta un punto importante d’incontro per le famiglie e per i bambini e si presta molto per la realizzazione di eventi”. “I tre artisti – ha sottolineato l’assessore Toscano – hanno accolto il messaggio dell’amministrazione comunale e dell’assessorato per far sì che le aree verdi cittadine possano diventare luogo di cultura e arte, come avviene già da tempo nelle capitali europee. La bellissima opera – ha aggiunto l’assessore Toscano – arriva a pochi giorni dell’inaugurazione del Museo all’Aperto presso i giardini comunali, grazie alla donazione della collezionista Anna Zambon, di Roberto Bilotti e dello stesso artista Justin Peyser. Questo non è altro che il risultato di un programma concordato con il sindaco per far sì che Rende possa attrarre l’attenzione di quegli artisti che credono nel loro lavoro e nello sviluppo di quelle strategie per rendere la città un centro dell’arte contemporanea”. Una iniziativa che ha suscitato grande entusiasmo tra il numeroso pubblico presente. L’opera è stata creata nel laboratorio dagli artisti e assemblata durante la manifestazione inaugurale. La scultura, collocata all’interno dello splendido scenario naturale del Parco, vuole richiamare alla memoria l’antica tradizione della coltura del gelso bianco e dell’allevamento del baco da seta. Questa pratica era molto fiorente in tutto il territorio della valle del Crati ed aveva in Rende uno dei centri di maggiore attività. L’eleganza e la raffinatezza della gelsicoltura è riproposta in ogni parte dell’opera, pensata con un’alternanza di pieni e vuoti che rendono percepibile il movimento, dal vortice d’acciaio del bozzolo sino alle ali grandi, vigorose, dispiegate della pupa divenuta ormai crisalide. Il corpo elegante, allungato, delicato dell’animale che fuoriesce dal bozzolo, è elaborato come un’esplosione di vita, punto di partenza, quello, per generare un nuovo ciclo esistenziale. Riproduzione pensata come un inno alla vita. Rinascita intesa come messaggio fondamentale per guardare avanti, ammirare oltre. Parte da Ali di Seta il suggerimento degli artisti di far spiccare il volo a una società che, seppur evoluta, ha bisogno di rinascere con più forza nel sociale, nel settore artistico- culturale e in quello civile. “Siamo ancora attaccati al nostro bozzolo, preferiamo essere delle pupe. Ma, d’altronde, basta solo un battito d’Ali di Seta per assaporare la libertà”.