Cultura
Alle 21 si “sona ra gloria”. Ma sul web circola una fake news
Cerchiamo di fare chiarezza sul perché le ore 21 della vigilia di Natale sono un momento clou della serata dei cosentini.
Nella città di Cosenza vige la “strana” usanza di considerare come momento clou della vigilia di Natale le ore 21 invece che la mezzanotte, l’ora che tradizionalmente indica la nascita di Gesù. È alle 21, infatti, che in città ci si scambia gli auguri e appena all’esterno delle abitazioni si dà avvio allo scoppio di botti (fortunatamente sempre meno) e fuochi d’artificio.
Come mai? E, soprattutto, perché ciò avviene solo a Cosenza città, mentre già allontanandosi di pochi chilometri l’ora centrale della festa torna ad essere la canonica mezzanotte?
A questo proposito, tra le varie ipotesi campate in aria, dal 2015 circola in rete una storiella. Una vera e propria fake news storica diffusa grazie ai social network, ambientata nel ‘500 e che vede come protagonista una tale Polidora, la quale alle 21 della Vigilia si sarebbe buttata da una finestra dell’episcopio per sfuggire alle insidie di un signorotto spagnolo. Non si capisce bene per quale nesso, da allora il Natale si sarebbe festeggiato in città alle 21 invece che a mezzanotte.
La fake news circola solo dal 2015 e, tra le decine di commenti sparsi in vari post, gli autori della storiella avrebbero anche confermato che si trattava solo di un post diffuso quasi per gioco. Nonostante ciò, da tre o quattro anni a questa parte, puntualmente ad ogni vigilia di Natale la storiella fa capolino tra le home degli acritici utenti dei social, postata anche da persone o pagine che avrebbero tutti gli strumenti per verificarne l’infondatezza.
In realtà il motivo è ben diverso. Riguardo agli auguri alle 21, anche se in vari centri si usa scambiarseli prima di iniziare la cena, a Cosenza si usa dire che è quella l’ora in cui “suona il Gloria”, ovvero le campane delle chiese suonano a festa per annunciare la gioia per la nascita di Cristo. Ciò avviene normalmente all’interno della funzione che si celebra a mezzanotte ma, effettivamente, in città era intorno alle 21 che le campane suonavano a festa. Il motivo è da ricercare con ogni probabilità nella presenza e nell’importanza della chiesa cattedrale, che come tale aveva dei privilegi particolari rispetto alle altre chiese della città e della diocesi. Per questa sorta di “diritto di precedenza”, storicamente attestato per altri avvenimenti anche da diverse fonti documentarie, le campane del duomo di Cosenza suonavano “a gloria” prima di quelle delle altre chiese annunciando così ai cosentini l’inizio del giorno festa.
L’usanza degli auguri e dei fuochi alle 21 in punto continuò a praticarsi quasi esclusivamente dagli abitanti del capoluogo (e dai cosentini trasferiti nei paesi attorno alla città), perché già allontanandosi da esso i ritmi venivano scanditi dal normale suono delle campane delle varie chiese che suonavano intorno alla mezzanotte.