Allineamento dei sette pianeti : lo spettacolo celeste da non perdere questa sera

Questa sera, 28 febbraio 2025, il cielo offrirà uno spettacolo raro e affascinante: l’allineamento di sette pianeti del Sistema Solare. Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno si disporranno in un arco celeste visibile subito dopo il tramonto. Per osservare al meglio questo fenomeno, è consigliabile recarsi in luoghi lontani dall’inquinamento luminoso delle aree urbane.

L’approfondimento che segue è stato sviluppato in collaborazione tra il Gruppo Astrofili Menkalinan e il Gruppo Astrofili Giovan Battista Amico, con l’obiettivo di fornire dettagli e consigli utili per godere appieno di questo evento astronomico unico.

La grande parata celeste: i pianeti si abbracciano nel cielo di febbraio 2025

Il cielo di fine febbraio offre uno spettacolo straordinario agli appassionati di astronomia: una maestosa parata planetaria che, iniziata negli ultimi giorni di gennaio, si dispiega per tutto il mese, regalando la possibilità di osservare ad occhio nudo buona parte dei pianeti del Sistema Solare nella stessa serata. Come precisa l’Unione Astrofili Italiani (UAI), “è stato ormai chiarito da diverse fonti che la sequenza di pianeti visibili in questo periodo non costituisce un effettivo allineamento, dato che saranno distribuiti su un arco molto ampio e non sono concentrati in uno specifico settore della fascia zodiacale”.

Come e quando osservare i Pianeti

Lo spettacolo dell’allineamento planetario inizia poco dopo il tramonto del Sole, che in questi giorni avviene intorno alle 18:00. Dei 7 pianeti presenti contemporaneamente in cielo, solo 5 saranno visibili a occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno), mentre gli altri due (Urano e Nettuno) lo saranno grazie all’utilizzo di telescopi semi professionali. In realtà di questi 5, solamente Venere, Marte e Giove sono facilmente identificabili mentre Saturno, essendo angolarmente troppo vicino al Sole, sarà difficilissimo da identificare. Mercurio, invece, data la sua prossimità all’orizzonte e al bagliore residuo del crepuscolo, sarà facilmente individuabile dall’occhio nudo di un esperto astrofilo.

Come trovare i tre pianeti nel cielo

Venere è facilmente riconoscibile poiché sarà l’astro più brillante a ovest; seguendo la verticale da Venere verso l’orizzonte si potrebbe intravedere Mercurio. Tra Venere e Mercurio troviamo anche Nettuno a 11° sull’orizzonte ovest, ma tra la sua bassa luminosità e il bagliore del tramonto, riconoscerlo anche attraverso un telescopio sarà un’ardua sfida. Marte e Giove saranno invece più facilmente riconoscibili: sono i due astri più brillanti sulla verticale dell’osservatore ovvero lo zenit. Marte ha il caratteristico colore rossastro, mentre Giove è caratterizzato dal colore bianco e dalla luminosità superata solo da quella di Venere.

Ricordiamo che un modo semplice per distinguere un pianeta da una stella è osservare la luce che emettono: i pianeti mostrano una luce fissa mentre le stelle notoriamente brillano.

A fare da magnifico sfondo a questo balletto celeste troviamo le grandi costellazioni invernali: il protagonista del cielo in direzione meridionale è sempre Orione, il grande cacciatore, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) e i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra). Più in alto troviamo la costellazione del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell’Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce.

A sinistra in basso rispetto a Orione, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla Sirio, la stella più luminosa del cielo. Ancora più in alto, verso sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane Minore, dove risplende Procione.

Mercurio: il messaggero degli dei

Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, conosciuto nell’antichità come il messaggero degli dei per la sua rapidità di movimento nel cielo. Gli antichi Egizi lo chiamavano “Sebegu”, mentre i Babilonesi lo associavano al dio Nabu, patrono della scrittura e della saggezza.

Venere: la dea della bellezza

Venere, il pianeta associato alla dea greco-romana dell’amore e della bellezza, era adorato dalle civiltà precolombiane come Quetzalcoatl, colui che portava la conoscenza, l’inventore dei libri. Nella sua manifestazione mattutina è chiamato “Lucifero” (portatore di luce) nella sua manifestazione serale è chiamato “Vespero” (stella della sera).

Marte: il dio della guerra

Marte, il “pianeta rosso” prende il nome dal dio romano della guerra, chiude la parata dei pianeti visibili in orario serale. Conosciuto dai Babilonesi come “Nergal”, dio della distruzione e delle pestilenze, e dagli Egizi come “Hor Deshur” (Horus il Rosso).

Giove: il re degli dei

Giove, il gigante gassoso dedicato al re degli dei romani, è il secondo pianeta per luminosità dopo Venere. I Babilonesi lo chiamavano “Marduk”, il loro dio principale, mentre per gli antichi Greci era “Phaethon” (il splendente). Brilla inconfondibile nella costellazione del Toro, vicino alla stella Aldebaran e all’ammasso stellare delle Pleiadi.

Eppur si muovono! I pianeti sono corpi celesti che orbitano attorno a una stella come il nostro Sole, e il termine stesso “pianeta” deriva dal greco antico “πλανήτης” (planētēs), che significa “vagabondo” o “errante”, nome dato dagli antichi astronomi a questi astri che, a differenza delle stelle fisse, sembravano vagare nel cielo notturno, seguendo percorsi complessi e talvolta persino retrogradi rispetto allo sfondo delle costellazioni.