All’udienza generale al centro i bambini

I bimbi ci ricordano la figliolanza. Si conclude il ciclo di catechesi dedicate dal Papa ai membri della famiglia.

Udienza generale di papa Francesco stamani in piazza San Pietro. Tema della giornata l’importanza, la ricchezza che rappresentano i bambini nella società. Si conclude così il primo gruppo di catechesi dedicata alla famiglia. Bergoglio suddivide il tema sull’infanzia in due, oggi si sofferma sul grande dono che sono i bambini per l’umanità e la prossima settimana sulle ferite che fanno male all’infanzia. Il Papa definisce questa fascia d’età come quella capace di essere un dono importante per l’umanità. Per prima cosa dobbiamo ricordare che tutti noi nei primi anni di vita siamo stati dipendenti dalla cura degli altri, come il figlio di Dio, a ricordarcelo il Natale, attraverso il presepe. Bergoglio afferma: “Dio non ha difficoltà a farsi capire dai bambini e i bambini non hanno problemi a capire Dio”. E’ la nostra società che non li accudisce abbastanza, papa Francesco al tal proposito ricorda il viaggio fatto in Asia, bimbi pieni di vita, che vivono in condizioni disagiate.  Papa Francesco Ricorda: “In effetti, da come sono trattati i bambini si può giudicare una società”. Una ricchezza per l’umanità e per la Chiesa, i bimbi ci ricordano che siamo sempre figli, anche se poi si cresce, che abbiamo sempre bisogno dell’altro per essere accuditi. I fanciulli dicono quello che vedono, sono “esseri” spontanei e puri. Sono tanti i dono che portano i bambini, il Papa ne ricorda qualcuno: “Portano il loro modo di vedere la realtà, con uno sguardo fiducioso e puro. Il bambino , ha una spontanea fiducia nel papà e nella mamma; e ha una spontanea fiducia in Dio, in Gesù, nella Madonna”. I bambini sorridono e piangono spontaneamente, non come gli adulti che non sono più capaci, possono insegnarci tanto. Per questo Gesù invita i suoi discepoli a “diventare come i bambini”. I bambini portano vita, allegria, speranza, anche guai, ma questa è la vita. La nostra società è diventata una società grigia e triste, perché è rimasta senza bambini.