Anche PdV, in streaming, alla conferenza di Pagnoncelli sull’editoria

La vendita dei giornali è in diminuzione. La domanda in diretta della nostra redazione: quale percentuale di flessione tra nord e sud?

“C’è un trend inarrestabile di calo della stampa”. E’ l’analisi di Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos, che ha illustrato ai direttori dei settimanali cattolici la dieta mediatica degli italiani e i cambiamenti che essa comporta.

“Il calo è maggiore al sud che al nord, in termini percentuali” – la risposta di Nando Pagnoncelli alla domandadella nostra redazione collegata in diretta streaming dalla sede di Parola di Vita.

“E’ indiscutibile che i settimanali cattolici abbiano una posizione unica, distintiva, ma è difficile immaginare di avere una rendita di posizione”, ha affermato Pagnoncelli durante l’incontro promosso dall’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. “Autorevolezza e qualità editoriale”: sono questi, per il relatore, i requisiti da valorizzare, in un quadro mediatico “in cui c’è una flessione generale per due ordini di motivi: il cambiamento della dieta mediatica degli italiani e l’assenza di un ricambio generazionale sia per quanto riguarda l’accesso ai media, sia in termini di dinamiche demografiche”. “Paradossalmente”, però, “cresce la domanda di comprensione dei fenomeni “, ambito nel quale “le tecnologie possono favorire il ricambio generazionale, ma non riequilibrarlo del tutto”. “Essere massa critica”. Questo il ruolo assegnato da Pagnoncelli ai settimanali, senza “rincorrere altri mezzi”. Per il presidente dell’Ipsos, “è tempo forse di fare scelte più coraggiose, che vadano a valorizzare la specificità dei mezzi. E’ vero che si dedica meno tempo alla lettura, ma non si può rinunciare alla funzione specifica della stampa”.  “L’accesso frequente a Internet –  ha spiegato l’esperto –  privilegia l’accesso in tempo reale, ma i cittadini non sono capaci della contestualizzazione e gerarchizzazione delle notizie. Chi entra in un portale quotidiano e settimanale si porta a casa le notizie che gli interessano di più in quel momento, ma non è detto che sappiano contestualizzare e gerarchizzare. Il recupero di questa funzione può essere una via d’uscita per la stampa in difficoltà”. A quest’ultima, e dunque anche ai settimanali cattolici, Pagnoncelli assegna “un ruolo più opinionale”: i settimanali devono “aiutare il discernimento, aiutare a interpretare i fenomeni, a favorire lo scambio, a evitare che prevalgano sempre le percezioni sulla realtà”. Altro imperativo per la carta stampata: “rinunciare alla logica dell’audience, quella per cui è sull’emozione che si muovono i  comportamenti”.