Assemblea sinodale: le impressioni dei delegati

Abbiamo chiesto ad alcuni dei partecipanti ai Tavoli un riscontro dell’esperienza sinodale svoltasi l’8 e il 9 febbraio scorsi

Assemblea sinodale diocesana 8 e 9 febbraio 2025: le impressioni di alcuni dei partecipanti.

Suore Ausiliatrici: la pluralità è un valore aggiunto, una ricchezza nella Chiesa. Speriamo di poter continuare ad agire con questo confronto libero e aperto che davvero includa le esperienze di tutti per provare a costruire una fede che guarda al presente incarnando la fede nel vissuto.

Teresa Le Pera (Aprigliano): “Questa fase profetica che inizia dovrebbe essere generativa, ovvero capace di produrre sinergia, cooperazione e comunione oltre gli schemi ma soprattutto dovrebbe essere a favore di tutti coloro, che essendo ‘senza voce’, possano sentirsi liberi di testimoniare credibilmente la Parola di Dio e gettare le reti affinché la pesca sia proficua”.

Daniela Turco (Paterno): Nel ritrovarci ci siamo scoperti anche minoranza ma proprio in questo è stato possibile cogliere un punto di forza perché non poter dare più dare per scontata la nostra identità ci costringe a ri-narrarla alla luce di un incontro e non solo di una storia, ci costringe a tornare alla nostra identità di cristiani come se fosse nuova, per riscoprirla noi stessi unica, salvifica.

Fra’ Gianluca Chilà: sono contento di questa esperienza, vissuta per me in una diocesi che frequento a momenti alterni. È stata un’esperienza di Chiesa, un mettersi in gioco di realtà a volte difficili da smuoversi.

Maria Carmela Piccolo (Rende): era la prima volta che partecipavo a un evento del genere. Per me è stato importante confrontarmi con sacerdoti e religiosi su determinati temi. Questa è una ricchezza rispetto alle esigenze che si hanno nel mondo della Chiesa.

Pino Fabiano (Cosenza): c’è un grande bisogno di incontro, di confronto, di possibilità di incontrarsi, di provare anche a coltivare dei segni di speranza.

Fabio Liparoti (Rende): Ho partecipato con grande entusiasmo ai due giorni sinodali della nostra Arcidiocesi. È stata l’ occasione per rimanere l’ importanza del servizio Sovvenire e di come si debba lavorare sempre di più in equipe e in sinergia.

Francesco Misuraca (RnS): Si conclude l’assemblea sinodale nella Diocesi Cosenza-Bisignano, ma prende vita la terza fase sinodale, quella profetica.
Al tavolo di lavoro al quale ho partecipato si è trattato il tema della corresponsabilità nella missione nella guida della comunità.
Sono rimasto particolarmente contento del fatto che uno dei criteri di orientamento per le scelte operative affermava il riscoprire e riconoscere i carismi e i ministeri dei laici per una chiesa rinnovata e missionaria.
Sono pienamente convinto che se vogliamo rinnovare la Chiesa nelle sue articolazioni, vedi le Parrocchie, non possa prescindere dalla riscoperta e dall’esercizio dei carismi.
La comunità Parrocchiale potrà riconfigurare la propria struttura solo se riportiamo al centro GESÙ CRISTO, il quale è il vero Pastore e fonte di attrazione per ogni creatura. Diventa fondamentale pertanto riscoprire il nostro Battesimo che ci riporta a vivere la dimensione comunitaria con gioia, entusiasmo e novità. San Paolo ci ricorda che non dobbiamo restare ignoranti nella conoscenza dei carismi, essi ci aiutano a trasformare le nostre Parrocchie da vecchie botteghe di Sacramenti e da mere organizzazioni, in cenacoli di Pentecoste infiammati dal fuoco dello Spirito.
L’augurio che voglio fare alla Chiesa, è quello di riscoprire la sua primitiva missione, possa parlare una lingua nuova e possa ritornare ad annunciare e a vivere quelle parole di Pietro pronunciate subito dopo Pentecoste: “Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino. Accade invece quello che predisse il profeta Gioele: “Negli ultimi giorni, dice il Signore, Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni”. (Atti 2,15-17).

Maria Donato (Belvedere Marittimo, Acli): La partecipazione all’assemblea sinodale in qualità di delegata delle Acli Provinciali di CS è stata una bella opportunità per confrontarsi con il Clero e con le altre componenti associative di matrice Cristiana su tematiche care alla Chiesa, nella consapevolezza di essere protagonisti del Cammino Sinodale. Ho partecipato al tavolo di confronto su “La formazione missionaria dei battezzati alla fede e alla vita” e dalla conversazione è emersa l’importanza di una formazione continua e condivisa tra Sacerdoti, movimenti e associazioni ecclesiali e di ispirazione Cristiana, che affianchi a momenti di spiritualità e arricchimento teorico contenutistico a momenti di condivisione delle esperienze e di convivialità, tesi a rafforzare i rapporti umani. Ho apprezzato molto la metodologia che ci ha consentito di unire i diversi punti di vista e di fare una sintesi condivisa dei contenuti. Il momento di preghiera finale, guidata dal nostro Arcivescovo, è stato un ringraziamento allo Spirito Santo che ci ha guidati nel percorso.

Nicola De Santis (Cosenza, AC): L’esperienza dei tavoli sinodali è innanzi tutto esperienza di incontro e di relazione. Non sempre, infatti, riusciamo a condividere le nostre esperienze di Chiesa perché non si trova il tempo o lo spazio adatto all’ascolto reciproco. L’assemblea sinodale è segno prezioso perché ci ha permesso di esercitare la passione per la comunità ecclesiale con semplicità e spirito di accoglienza.

Portiamo a casa tante intuizioni utili per il cammino che ci attende, ma ritengo che – al di là delle proposte concrete – sia più prezioso il metodo che ci r-accoglie insieme, allo stesso tavolo, per condividere sogni, intuizioni e fatiche della vita di tanti fratelli e sorelle che ci chiedono di raccontare la straordinarietà del Vangelo, già ora e già qui.