Assunzione di Maria, la fede prima del dogma

"Una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata". Così papa Pio XII scriveva nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, con la quale veniva proclamato il dogma dell'Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria. Era il 1950. 

“Una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata”. Così papa Pio XII scriveva nella Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, con la quale veniva proclamato il dogma dell’Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria. Era il 1950. Ma la verità cattolica dell’Assunta ha una longevità assai più grande. E Pio XII questa realtà l’ha ben espressa, richiamando la fede perpetua della Chiesa nella gloria incorruttibile di Maria. Tutta la prima parte della Costituzione papale è dedicata proprio ad affermare la radice profonda del dogma, ovvero di quella dichiarazione con la quale il Romano Pontefice impegna la propria infallibilità rendendo una pronuncia in questione di fede. La storia della Chiesa, soprattutto dei momenti più solenni, è sempre preceduta dalla fede e da movimenti e dinamiche ecclesiali preparatori, come fu ad esempio con la riforma liturgica del Vaticano II.

La fede nell’assunzione di Maria al cielo appartiene al patrimonio del popolo di Dio, che così esprime la sua infallibilità in credendo, e che di Maria ha sempre celebrato la sua sottrazione alla corruzione del sepolcro. Anche la Chiesa contemporanea, impegnata in un cammino sinodale, prova a sperimentare la ricchezza e la profondità del sensus fidelium per intercettare i segni dei tempi additati dalla grande assise conciliare. 

La solennità dell’Assunzione di Maria in anima e corpo rimane però una celebrazione cristocentrica. Il dogma mariano proclamato da Pio XII dice la conformazione di Maria al Figlio Gesù. Ella, difatti, nel corso della sua vita terrena, ha “serbato tutto nel suo cuore”, ovvero il mistero del Figlio che per grazia aveva dato alla luce, la sua infanzia, le sue vicende terrene fino alla sofferenza della croce. Maria ha partecipato alla gioia e al dolore di Gesù, così da essere pienamente in lui non solo nella vita, quanto anche nella morte. Difatti, come Immacolata, non ha conosciuto la corruzione della morte, ma è stata immediatamente assunta al cielo, accompagnando il Figlio, primogenito dei risorti. Per questo guardare a Maria è guardare a Cristo.

In foto immagine mariana venerata nella cattedrale di Cosenza, intitolata alla Madonna Assunta in Cielo.