Chiesa
Avila: l’incontro dei sismografi dei tempi nuovi
spagnola pronta ad accogliere, dal 5 al 9 agosto, l'Incontro europeo dei giovani. Ne sono previsti 5 mila. L'iniziativa si svolge nell'ambito delle celebrazioni del quinto centenario della nascita di santa Teresa de Jesús. L'appello del card. Ricardo Blázquez Pérez: forgiare il proprio futuro in un'epoca "difficile"
La città di Ávila, in Spagna, ospiterà dal 5 al 9 agosto, l’Incontro europeo dei giovani, organizzato dalla Conferenza episcopale spagnola (Cee), che ha per tema “In tempi difficili, amici forti di Dio”. L’iniziativa si tiene nell’ambito delle celebrazioni del quinto centenario della nascita di santa Teresa de Jesús ed è organizzata dal Dipartimento della gioventù della Cee, in collaborazione con l’ordine carmelitano, la diocesi di Ávila e il comune di Ávila. È previsto che, durante questi giorni, si diano appuntamento in città 5.500 giovani che giungeranno fondamentalmente dalle diocesi spagnole e da altri Paesi come Francia, Portogallo, Polonia, Italia e Malta; ci saranno anche gruppi provenienti da Paesi extraeuropei, come Australia, Brasile e Argentina. In compagnia di Teresa de Jesús. Gli obiettivi di questo appuntamento sono “favorire un incontro personale con Cristo e con i giovani di altri movimenti, culture e Paesi; vivere l’esperienza di essere Chiesa cattolica come mistero e comunione a partire dall’esperienza di santa Teresa de Jesús; prendere coscienza della nostra missione di battezzati, ossia di testimoniare la fede in Cristo; conoscere l’attualità del messaggio cristiano, messaggio che insegna santa Teresa e continua a essere attuale per tutti”. La dinamica dell’Incontro, dunque, girerà intorno alla figura di Teresa de Jesús (1515-1582), per diffondere la sua figura e la sua importanza nella vita della Chiesa. Celebrazioni, visite a luoghi teresiani della città, dibattiti e concerti saranno tra gli eventi programmati. Da mercoledì 5 a venerdì 7 agosto si svolgeranno, a partire dalle ore 22, i festival musicali e i concerti di musicisti cattolici contemporanei, tra i quali Toño Casado, Jesús Cabello, la Voz del Desierto, Migueli, Unai Quirós, Nico Montero, Padre Damián, Merche, Pablo López e l’umorista Santi Rodríguez. La spianata del Centro Lienzo Norte accoglierà lo scenario principale dell’evento dove si terranno i concerti, la cerimonia di accoglienza, la veglia di preghiera alla vigilia della chiusura e l’Eucaristia finale, che sarà presieduta dal cardinal Ricardo Blázquez Pérez. Le catechesi, i ritiri e le messe saranno presiedute e dirette da oltre trenta vescovi spagnoli, che parteciperanno all’Incontro europeo. Le catechesi, impartite durante l’appuntamento, saranno in quattro lingue. “Amici forti di Dio”. Il presidente della Conferenza episcopale spagnola e arcivescovo di Valladolid, cardinal Ricardo Blázquez Pérez, ha scritto per l’occasione un messaggio ai giovani. “Ricevete un saluto gioioso quando l’Incontro europeo dei giovani è alle porte – scrive il porporato -. La Parola di Dio, interiorizzata dalla fede, ha il potere di vincere il tentatore e il peccato, di superare l’egoismo e di riempire il vuoto”. Il cardinale osserva: “Santa Teresa de Jesús ci rivolge un messaggio nel quinto centenario della sua nascita: ‘In tempi difficili, amici forti di Dio’. Ad Ávila, che con affetto e gratitudine ha conservato la memoria della Santa, come la chiamano gli abitanti del luogo, ci convoca per insegnarci con la sua vita e con le sue parole a essere amici forti di Dio”. Per il cardinal Blázquez Pérez, “la mediocrità non riempie il cuore; solo la decisione vigorosa colma di senso la vita”. Insieme con Teresa de Jesús, “impariamo a rispondere con determinazione umana e cristiana alle sfide del momento, o con le sue parole, ai ‘tempi difficili’. Il difficile si affronta; dal complicato non scappiamo. Papa Francesco in diverse occasioni ha parlato del cambio di epoca e non solo di un’epoca con molti, profondi e rapidi cambiamenti”. Protagonisti della storia. Tutti, sottolinea il porporato, “siamo immersi in questa crociata che ci provoca come questione profonda, urgente chiamata a orientarsi nella confusione, a non essere vittime, ma protagonisti della nostra storia. I giovani sono come sismografi che avvertono o intuiscono i movimenti sotterranei, e, al tempo stesso, data l’età nella quale stanno forgiando il loro futuro, si sentono particolarmente toccati e colpiti dalla congiuntura attuale”. Secondo il cardinale, “l’Incontro dei giovani ad Ávila ci offre l’opportunità di condividere un’esperienza, di pregare insieme una maestra singolare in questa faccenda cristiana di base, di celebrare festosamente i sacramenti della Chiesa, di ascoltare, riflettere e condividere il significato della fede cristiana”.