Diocesi
Cattedrale. Celebrata la Santa Messa per la Natività della Vergine Maria
Mons. Nolè: "Come Maria siate testimoni autentici della Misericordia di Dio!"
Si è concluso, ieri pomeriggio, il novenario della Madonna del Pilerio, in concomitanza con la festività liturgica dedicata alla Natività della Vergine Maria. La celebrazione eucaristica, presieduta dal Padre Arcivescovo, ha visto la partecipazione di devoti riuniti in preghiera provenienti da diversi parti della diocesi. L’azione liturgica è stata animata dalla corale diocesana, diretta da don Serafino Bianco, che ha attivamente e con solennità coinvolto l’assemblea dei fedeli.
E proprio in questo giorno dedicato a Maria, la cattedrale di Cosenza è stata impreziosita da una nuova campana, la quale è stata benedetta dal Padre Arcivescovo subito dopo l’omelia e che è stata donata alla diocesi dalla BCC Mediocrati, a ricordo dei trent’anni del patronato della Madonna del Pilerio.
La campana va a completare i lavori di ammodernamento già iniziati lo scorso febbraio, interamente finanziati dalla Banca Mediocrati: “In un mondo pieno di rumori e caoticamente immerso nella frenesia quotidiana – afferma il parroco della Cattedrale don Luca Perri – sembra che non ci sia più posto per quella che anticamente veniva chiamata la voce di Dio. Le campane hanno una missione significativa: sin dal Milleduecento, esse sono paragonabili alla voce del predicatore che deve richiamare i fedeli: la durezza del metallo rappresenta la forza della sua mente; il batacchio che produce il suono, colpendola all’interno, ne rappresenta la lingua con la quale il predicatore fa risuonare le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento e con il quale deve battere sempre su se stesso, se vuole fare arrivare il messaggio di salvezza anche ai fratelli più lontani”.
Un dono significativo, dunque, in un momento fondamentale per tutta la cristianità, in cui la comunità dei fedeli si riunisce per ricordare la nascita della Madre di Dio: “Oggi, inizia una storia nuova per la salvezza: il Signore fa nascere la sua ‘culla umana’. Prima di darlo alla luce Maria custodisce Gesù per nove mesi, come ogni mamma, vivendo intimamente con la Santa Trinità. Maria è chiamata personalmente a condividere con Gesù il progetto di salvezza, vivendo con lui la sofferenza, i tradimenti, il Calvario e, infine, la morte e resurrezione del Figlio. Maria è il ricettacolo dell’amore di Dio: tutte le promesse fatte da Dio per mezzo dei profeti, si sono concretizzate per opera dello Spirito Santo con Maria, che diventa il grembo di tutte le aspirazioni di un popolo che aspettava il Salvatore”.
“Maria accoglie la vita, ogni vita che viene al mondo – continua l’Arcivescovo – e la ama e la protegge con tenerezza condividendo, quindi, tutta la nostra storia come ha fatto con il Figlio. I Vangeli riconoscono il ruolo cruciale di Maria sin dalla genealogia di Gesù in cui ha un ruolo fondamentale, in controtendenza rispetto alle discendenze ricostruite di padre in figlio. Maria, dunque, è l’attuazione delle promesse di Dio: nel grembo di Maria si realizza il piano di salvezza con l’incarnazione di Gesù”.
L’invito da parte di mons. Nolè alla comunità dei fedeli è chiaro: facciamo il proposito di camminare sulla via della santità, attingendo da Maria la tenerezza, l’amore, la forza ma anche la coerenza affinché, sul suo esempio, possiamo essere testimoni autentici della Misericordia di Dio.