Celebrata in Cattedrale la veglia d’Avvento

Nel cammino della vita, la fedeltà al Vangelo ci consente di attendere con fede e sicura speranza il Signore. Questo il messaggio dell'Arcivescovo Nolè.

“Venga il tuo giorno, e la nostra miseria incontrerà la tua misericordia, le nostre lacrime saranno terse dalla tua tenerezza, le nostre ferite fasciate dal tuo amore”.Le parole dell’orazione salmica fanno da corona alla veglia d’Avvento, celebrata nella Cattedrale di Cosenza. Monsignor Nolè ha presieduto la liturgia della Parola nel sabato che precede la prima domenica di Avvento.”La nostra è la religione del paradosso. Noi andiamo incontro al Cristo che è già nato, ci prepariamo a un Natale già avvenuto, tanto è vero che Gesù è gia presente in mezzo a noi e ci dice che verrà alla fine del mondo, in una venuta improvvisa. Per questo ci chiede di vigilare” – ha detto il Vescovo, richiamando i recenti esercizi spirituali del clero cosentino a Paestum. Il paradosso risponde alla certezza che “la logica di Dio non è la nostra, perché a lui interessa la nostra salvezza”. Una proposta che si fa ciclo, anno liturgico, celebrazione annuale della nascita, morte e risurrezione del Signore. L’Avvento, in questo, rappresenta l’inizio del nuovo cammino. “L’anno liturgico è la nostra vita. C’è una preparazione, l’attesa, la nascita e infine la morte, la cui data però non conosciamo” – ha detto l’Arcivescovo. “Siamo preparati?” – la domanda di mons. Nolè. Il cammino di fede “non ha giorni”, perché “i giorni sono quelli che si vivono con fede e speranza nella carità ai fratelli. Quello sarà il giudizio con cui saremo misurati”. Un percorso nel solco della misericordia, che per mons. Nolè è “donarci ogni giorno la fede, la speranza, i sacramenti, la grazia del perdono”. C’è una sola strada per attendere il Signore: la fedeltà al Vangelo”.