Territorio
Celebrata la festa dei popoli
Convivialità delle differenze, un momento di condivisione a Cosenza.
Il Natale si avvicina e, accanto a mercatini, luci, decorazioni e presepi, c’è chi lascia un po’ di spazio per esaltare l’invito primigenio legato alla discesa di Cristo sulla terra: la solidarietà. E’ l’associazione Stella cometa che, per dare il via alle celebrazioni del periodo più atteso dell’anno, ha indetto una “Festa delle convivialità delle differenze”. Cioè una serata, con rappresentanti di diverse religioni riuniti in un’unica sala, all’insegna del rispetto e dell’accettazione reciproca. E’ stata organizzata per lo scorso mercoledì e ha coinvolto numerosi ospiti. Hanno partecipato l’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, il gruppo S.A.E. di Cosenza, il centro culturale islamico “Arahma”, la Chiesa avventista del Settimo giorno, la Chiesa evangelica pentecostale Bethel, la Chiesa ortodossa rumena d’Italia, la Chiesa valdese di Cosenza e Bisignano, la Comunità Bahai, la Comunità Buddista Soka Gakkai, la Comunità ebraica di Napoli, la Comunità evangelica filippina, la parrocchia greca “Santissimo Salvatore” di Cosenza e il M.o.c.i. Insomma, un elenco lunghissimo di nomi per un evento che vuole ricordare a tutti che amare significa necessariamente guardare e comprendere le ragioni dell’altro. Anche se viene da una realtà diversa, e soprattutto, anche se professa un’altra religione. Tutti i partecipanti sono intervenuti per portare alla platea i loro saluti e quelli delle loro delegazioni, oltre che per diffondersi sul concetti di integrazione e cooperazione. Tra le varie testimonianze spicca certamente quella del profugo pakistano Nadim. “In Italia – spiega in inglese – ho ricevuto da parte delle persone una magnifica accoglienza. Quello che manca a questo Paese è però, insieme alla collaborazione delle persone, anche l’attenzione delle istituzioni agli immigrati. Noi non vogliamo essere compatiti, ma mettere a disposizione dello Stato tutte le nostre capacità e competenze”. La serata è stata scandita da una scaletta musicale a tema. Da “Blowing in the wind” di Bob Dylan a “What a wonderful word” di Louis Armstrong, le canzoni scelte e tradotte in italiano avevano in comune l’esaltazione del tema della pace e della fratellanza tra uomini. A suggellare le note struggenti dei brani proposti, il momento finale della Festa: un girotondo simbolico, tutti insieme, tenendosi per mano.