Diocesi
Chiesa e Istituzioni a dialogo per l’ingresso di mons. Nolè: obiettivo bene comune
Autorità civili e militari nell'Auditorium Guarasci per l'inizio del ministero pastorale del nuovo Pastore bruzio. Presente monsignor Nunnari che ha ricevuto i ringraziamenti di tutte le Istituzioni
Un sentito momento di incontro e scambio istituzionale sta ancdando in onda nell’Auditorium Guarasci di cosenza per l’inizio del ministero pastorale di monsignor Francesco Nolè nell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano. Presenti il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico, il prefetto di Cosenza, Tomao, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e quello della Regione Basilicata, Pittella. Presente anche il presidente della provincia di Cosenza e sindaco della città, Mario Occhiuto. All’Auditorium anche diversi sindaci del territorio e rappresentanti istituzionali di Campania e Basilicata. A fare da parola d’ordine è “sinergia”, “bene comune”, siccome espressi dal presidente della provincia cosentina. Il prefetto Tomao, fra le altre cose, ha ricordato l’impegno delle istituzioni per la lotta alla criminalità organizzata. “Dobbiamo educare insieme le coscienze alla legalità, qui si lavora pgni giorno per il bene comune”. Un forte benvenuto è stato dato da Mario Oliverio, che ha sottolineato la sofferenza della terra di Calabria, laddove la gente “è temprata e e mostra sentimenti di solidarieta, di a, icizia”. Un riferimento anche ai ” tanti migranti che approdano sulle nostre rive e trovano difficoltà di un continente ancora non del tutto aperto. Questa è una regione animata dall’anelito del riscatto e il suo predecessore, monsignor Nunnari è stato non solo un pastore della Chiesa che ha saputo essere un punto di riferimento per gli ultimi, per i sofferenti, ma ha saputonche traghettare verso il superamento di tali condizioni, e ha saputo essere un produttore di fiducia”. “Noi, ha detto Oliverio, abbiamo bisogno di un cambio di passo”. Un messaggio realmente accorato, con il cuore il mano, quello del presidente Oliverio, che ha sottolineato come il mezzogiorno e la Calabria siano “importante risorse per il Paese”. “Lo sforzo che dobbiamo compiere è di una bonifica culturale, una bonifica culturale ed etica, perché senza di esse non si realizzano politiche di inversione”. Per Oliverio, “la Chiesa ha una grande funzione, per essere un fattore di riconquista di fiducia, di spinta verso l’affermazione di nuove relazioni, di nuovi rapporti”. Fra i segni distintivi dell’incontro, il comune richiamo alle problematiche delle regioni Calabria e Basilicata, come ha voluto sottolineare anche il sindaco di Tursi, Cosma Salvatore. “Grazie eccellenza, grazie per averla avuta tra noi, grazie per il suo servizio al bene comune”, ha detto il primo cittadino. Dario De Luca, sindaco di Potenza, che ha dato i natali al neoarcivescovo bruzio, ha messo in evidenza il legame di monsignor Nolè con il territorio potentino. “questa è una delle più importanti diocesi del mezzogiorno, la seconda dopo Napoli. Sarà una grande risorsa per questa terra di Calabria e sarà un ulteriore ponte fra le due terre”. Il saluto del laicato cattolico cosentino è stato invece portato da Giuseppe Schiumerini, presidente dell’Azione Cattolica. “Trova un laicato in cammino, consapevole dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale assunto in virtù del Battesimo”. Schiumerini ha assicurato la collaborazione dei laici alla crescita umana, sociale e spirituale della diocesi. L’onorevole Bubbico, lucano come monsignor Nolè, ha parlato dell’impegno nella diocesi cosentina che aspetta il nuovo Arcivescovo, sottolineando “la crisi etica e di valori che attanaglia la società”. “Questo è il tempo del dialogo, dell’accoglienza e della integrazione”.
È poi intervenuto monsignor Francesco Nole’. “Dobbiamo fare un grande patto di solidarietà educativa, perché abbiamo tanti valori ma forse paura di esprimerla. Pensiamo al valore della fmaiglia, ce lo stanno distruggendo, dobbiamo andare senza gridare ma testimoniare la bellezza”. Occorre un “patto educativo tra istituzioni, scuola, famiglia e Chiesa”. Per l’Arcivescovo “dobbiamo ripartire dalla famiglia, perché lì dentro c’è tutto l’umano”. Ripartire da noi, dal Sud, senza lamentarci, recuperando i valori che abbiamo.
Richiamando l’impegno in Basilicata, mons. Nole’ hs chiesto di “darci più coraggio fra di noi, consegnarlo ai giovani, abbiamo una grande università qui a Rende che è un serbatoio”. E ancora, la famiglia, i militari e a tutta la società. “Il bene che noi facciamo il Signore lo centuplica”.