Diocesi
Chiesa&Emergenza/16 – Marzi. Serve oggi più di ieri essere comunità
L'appello di don Salvatore Altomare dalla parrocchia di Santa Barbara
Marzi, piccolo borgo a sud di Cosenza al tempo del Covid-19. Alla guida dei fedeli, don Salvatore Altomare. Da quattro anni nella Parrocchia di Santa Barbara, apre le porte della chiesa ogni mattina, nel centro storico, oggi silenzioso, spettrale. Da sacerdote, da uomo, è cosciente del fatto che pian piano qualcuno raggiungerà i banchi per una preghiera, affidando al Signore, alla Madonna, pensieri, paure, speranze. Il Coronavirus è l’incerto, i casi nella piccola cittadina oggi sono sette. Ha spiegato con semplici parole i messaggi del Premier Conte ai suoi fedeli. Cosa è possibile fare in ottemperanza ai decreti restringenti per evitare il contagio: “uscire di casa, fermarsi un attimo, raccogliersi in solitudine raggiungendo la chiesa più vicina, prestando attenzione, non prevaricando le regole del buon senso, non è reato. “Certo spiega – è nostra responsabilità seguire minuziosamente quanto la Comunità scientifica e politica chiede a noi tutti per uscirne prima possibile”. Don Salvatore invita i fedeli, quanti lo seguono da casa sui Social, tramite una telefonata, un messaggio, a raccogliersi in preghiera, a seguire anche dalla televisione le celebrazioni liturgiche perché è giusto partecipare. “Serve oggi più di ieri essere Comunità. Uniti, solidali, capaci di porgere la mano. Devo riconoscere una grande maturità dei miei fedeli nell’affrontare, reagire, non rassegnarsi davanti al Coronavirus. Dimostrazione è – prosegue la sua testimonianza – che nessuno si è sentito solo e non lo sarà domani. Le risposte immediate dal vicino di casa, dai volontari, del conoscente, di noi Chiesa. Oggi tu, domani io”. “L’incognito è il domani quando, si spera, tutto sarà finito: In quel momento servirà rimboccarsi le maniche, ritrovare lavoro da parte chi lo avrà perso, rimettere in moto l’economia in modo che tutti abbiano di cui vivere, trovare parole giuste per gli anziani e le risorse per i meno abbienti”. Il messaggio immediato di Don Salvatore parlando della sua Comunità. “Viviamo un momento molto particolare, di riscoperta di noi stessi provando a scrivere un nuovo domani. Sono certo che non sarà tutto come prima, spetta a noi saper sovrapporre mattone sopra mattone per costruire qualcosa di più bello, accogliente, capace di parlare di amore senza nessuna reticenza, nel volere del Signore che ci chiama a Lui senza distinzione”. “Se cadi ti aiuto a rialzarti, ti aiuto a camminare… se non riesci mi siedo accanto a te” ultima frase rilasciatami. Parole che si rendono immagine per un messaggio Pasquale, di fede, preghiera, vicinanza, di speranza futura.