Chiusi i battenti, i battiti del cuore di Cristo non cessano

L'Anno Santo è finito, ma l'olio della consolazione scorre ancora e sempre.

Chiuso il Giubileo straordinario della Misericordia, non cessa la misericordia di Dio. Da oggi inizia un nuovo cammino, che ha alle spalle la ricchezza di un tempo speciale santo, ma non può esaurirsi in esso. E questo perché ogni tempo, se vissuto alla presenza di Dio, diventa santo. L’anno di grazia proclamato dal profeta Isaia (61,2) è perenne, così come l’amore che sgorga dal costato trafitto del Cristo sofferente e risorto. Il chronos caotico, in Gesù, diventa kairòs quotidiano, e, comunque, eterno. Ogni tempo è grazia, incontro con il Cielo. Anche solo leggendo le omelie dei nostri Vescovi per la chiusura dell’Anno Santo questa verità emerge lampante. Chiamati ad aprire pagine nuove per la nostra terra, per l’Europa, per il mondo; impegnati con convinzione ad annunciare la buona notizia. Per questo il profeta esortava il credente, unto con l’olio santo, a portare il Vangelo ai piccoli, a declinare una nuova terra di libertà per gli schiavi, a consolare gli afflitti con quella stessa consolazione che sanò la vita del vecchio Simeone quando incontrò il bambino Gesù. Allietare, dare l’abito della letizia, proclamare un canto di lode. Azioni del cuore che ben si prestano in apertura di un altro piccolo tempo forte, quello dell’Avvento che conduce al Santo Natale. L’invito, a tutti, è ad alzarsi, a rivestirsi di luce, “perché viene la tua luce”. La verità del Dio amante delle sue creature brilla su ciascuna di esse.