Cinque regioni chiedono il referendum abrogativo sull’Autonomia

Un centinaio di sindaci calabresi avevano firmato un documento nei giorni scorsi impegnando il presidente Occhiuto

Ancora un appello dei sindaci delle cinque città capoluogo della Calabria accompagna l’iniziativa delle cinque regioni che si preparano a chiedere il referendum sull’Autonomia: l’Emilia Romagna, la Toscana, la Campania, la Puglia e la Sardegna si apprestano a formalizzare la richiesta di referendum abrogativo della legge Calderoli. In una nota firmata congiuntamente dai primi cittadini delle città calabresi – Franz Caruso (CS), Giuseppe Falcomatà (RC), Nicola Fiorita (CZ), Enzo Romeo (VV) e Vincenzo Voce (KR) -la richiesta di un intervento diretto anche della Calabria. Lo avevano fatto quasi un centinaio di sindaci nei giorni scorsi, ora la richiesta al presidente Occhiuto è stata reiterata.

L’adesione della Calabria alla richiesta di referendum potrebbe essere “un valore aggiunto” all’azione dei presidenti di regione, conseguente ai pronunciamenti del governatore e alle tante sollecitazioni che stanno venendo da più parti. Tra perplessità, malumori, dubbi sul valore della scelta, anche i Vescovi calabresi si erano pronunciati più volte a proposito, chiedendo una riflessione al Governo e alla regione. 

Le strade del fronte del no cominciano a delinearsi: dal referendum alle richieste di esame di incostituzionalità, con effetti e ripercussioni immediate che la legge sul regionalismo differenziato potrà innescare in tutte le Regioni con danni incredibili per quelle meridionali. Il Sud “rischia la desertificazione” e il totale abbandono, un crollo ulteriore nei servizi ai cittadini e uno squilibrio economico che diventerà incolmabile.

C’è attesa anche per l’assemblea dell’Anci Calabria, convocata dalla presidente Rosaria Succurro, che si terrà a Lorica il prossimo 10 e 11 luglio. “Sarà previsto – ha annunciato la presidente Succurro – apposito spazio da dedicare al confronto su questa tematica”. Sull’autonomia differenziata, la Succurro ha scritto ai sindaci dei Comuni calabresi, cui ha chiesto di “evitare forme di fughe in avanti, di protagonismo politico e di visioni aprioristiche motivate da interessi di parte”.

Mentre si moltiplicano i comitati contro l’Autonomia differenziata, il senatore Mario Occhiuto assicura che la gente del Sud non avrà nulla da temere ma racconta ad un giornale locale che “la gente mi ferma per strada e mi chiede: perché l’avete votata?”