Contavano solo i tre punti

La vittoria casalinga contro la Carrarese riaccende la fiammella di una salvezza sempre difficilissima

Contava solo vincere. Contavano i 3 punti. Sono arrivati, pur con una partita scialba, che di certo la Carrarese non meritava di perdere, ma che per il Cosenza era di vitale importanza. Ora i rossoblù sono a 21 punti, un po’ più vicine a Frosinone, SudTirol, Reggiana, Carrarese stessa. Sì, perché al momento le squadre che hanno 28 punti sono da annoverare tra le squadre che devono salvarsi.

Nonostante le tardive politiche di prezzi popolari, la presenza di meno di 4mila spettatori al San Vito – Marulla è l’ennesimo messaggio della tifoseria alla proprietà. Evidentemente l’incontro settimanale tra Caruso, Guarascio e Scalise con l’apertura del patròn alla cessione non ha generato nessuna pax tra ambiente e società. La piazza chiede a gran voce che gli intenti siano concreti, e che dalle parole si passi ai fatti. La salvezza resta un traguardo difficilissimo, ma la situazione attuale non è certo da imputare alla tifoseria, che ha sempre sostenuto il Cosenza, anzi che da 7 anni sta sopportando campionati di sofferenza e di stenti.

Contro la Carrarese mister Alvini ha pensato a una squadra più coperta, compatta, con un 4-4-2 che ha visto Hristov a destra e Cimino a sinistra. A centrocampo, a fare legna, viste le assenze di Garritano, Florenzi e Rizzo Pinna, impiegati Gargiulo e Charlys. Un Cosenza abbottonato, che – viste le difficoltà delle ultime giornate – ha pensato anzitutto a non prenderle. È andata bene, contro una Carrarese in crisi di risultati ma bella viva, capace di arrivare più volte in area di rigore. Il gol di Hristov nella ripresa (il primo di testa dell’intero campionato del Cosenza) è stato l’episodio positivo che Alvini sperava di avere.

Le due immagini che rimangono sono anzitutto l’abbraccio dei calciatori con il mister, a testimonianza che i ragazzi sono con Alvini e che dargli fiducia (a prescindere dai perché del non esonero) è stato giusto. Poi, la grande patata di Micai in pienissimo recupero e la sua esultanza. Un possibile miracolo salvezza passa dal carattere dei calciatori più rappresentativi ed esperti. Vanno bene le partite brutte e sporche, se portano i tre punti.