Contro la crisi: piedi a terra e occhi al cielo

Contro la crisi

Contro la crisi una ricetta sicura offerta dal cardinale Scola nel tradizionale discorso alla Città. Un appello per un “nuovo umanesimo” che riporti l’uomo a riscoprire la sua identità e la sua alta dignità ma anche gli occhi rivolti al Cielo. Non un uomo ripiegato e nemmeno fatalista, ma capace di a darsi… L’appello del cardinale possiamo farlo nostro, anche nel profondo Sud. Incertezza e sfiducia possono farci cadere nella tentazione di raccontare quanto c’è di disgregante nella città degli uomini, dove non possiamo arrivare. Noi siamo invece “portatori” sani di una buona notizia, di un evento non nostro, che si coglie solo alzando lo sguardo, scrutando il Cielo, un po’ come fecero i magi, ma senza inseguire sogni, noi abbiamo i piedi ben piantati a terra. I cristiani “sono a tutti gli effetti membri della famiglia umana” e più degli altri se ne devono prendere cura. Bisogna inaugurare un tempo nuovo, che il presule ha chiamato “il nuovo umanesimo della responsabilità” dove si faccia a gare nel dono di sé all’altro, nel costruire relazione vere, sincere che ci mettano al riparo dalla  frammentazione e dall’egoismo. Sarà il vero investimento per un nuovo Pil.