Coronavirus. Parla il sindaco del comune di Torano Castello

Intervista al primo cittadino Lucio Franco Raimondo del comune dichiarato "zona rossa"

Il comune di Torano Castello è stato dichiarato “zona rossa” nella giornata di ieri, 14 aprile. A firmare l’ordinanza per la chiusura di Torano è stata la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. Si tratta di una misura che si è resa necessaria a seguito del numero di casi di positività al Coronavirus registrati negli ultimi giorni tra il personale sanitario e i pazienti all’interno della Casa di cura “Villa Torano”. Un’ordinanza che prevede il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti i cittadini, il divieto di accesso da parte di terzi e la sospensione delle attività degli uffici pubblici. Nella fattispecie, «potranno varcare i confini comunali gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, gli esercenti che hanno attività consentite che rientrano nei “servizi essenziali e di pubblica utilità”, ma tutti avranno l’obbligo di avere con sé i dispositivi di protezione individuale».

Sindaco Raimondo, è stata firmata l’ordinanza da parte della presidente Santelli per la chiusura del comune di Torano Castello, diventato “zona rossa”. Cosa prevede l’ordinanza?

L’ordinanza prevede soprattutto il divieto di allontanamento dal territorio comunale, limitando al massimo gli spostamenti in entrata ed uscita, il divieto di accesso con poche eccezioni legate all’approvvigionamento alimentare o di prodotti di necessità.

Alla luce dei casi di positività al Covid-19 tra il personale sanitario e i pazienti della casa di cura “Villa Torano”, quali i suoi timori e quali le sue aspettative?

I timori sono legati ad una crescita esponenziale dei contagi , la  speranza è al contrario di censire in tempi rapidi tutti i positivi al virus ed evitare tale crescita.

Come si sta gestendo la redistribuzione dei pazienti?

La redistribuzione è compito dell’Asp e della dirigenza di Villa Torano, e dovrebbe essere attuata non appena saranno accertati definitivamente i positivi tra operatori e pazienti.

Cosa si sente di dire ai suoi concittadini colpiti anche emotivamente da questo provvedimento. Ha qualche suggerimento da dare?

Dobbiamo tutti “stringere i denti” e più che un suggerimento mi sento di fare un  appello, chiedendo loro di rimanere a casa, poiché ad oggi è l’ unico modo per uscire da questa gravissima situazione.