Cosenza calcio, parte la stagione. Trinchera: avanti con umiltà. Fontana: fondamentale la volontà.

Guarascio: "ognugno di noi deve fare il proprio lavoro per il bene del Cosenza". Un centinaio di tifosi hanno seguito la conferenza stampa

COSENZA. Si apre il sipario sulla nuova stagione del Cosenza Calcio. Protagonisti Stefano Trinchera, neo direttore dell’area tecnica cosentina e Gaetano Fontana, colui che dovrà guidare la truppa rossoblu nel nuovo campo di guerra rappresentata dalla nuova stagione.

A fare gli onori di casa, accogliendo la moltitudine di tifosi ed addetti ai lavori accorsi alla sala stampa Bergamini, è stato il presidente Eugenio Guarascio che ha subito elogiato il vecchio ed il nuovo organigramma dello staff tecnico: “E’ molto bello stare con così tante persone – ha esordito il tirtolare di Via degli Stadi-. Vorrei ringraziare allo staff tecnico che fin alla scorsa partita contro il Pordenone sono stati insieme a noi. Ad iniziare da De Angelis, Valoti e tutti quelli che hanno contribuito a rendere grande il Cosenza. Ora occorre andare avanti. Con determinazione, idee chiare, andare avanti coinvolgendo quello che era il nostro obiettivo. Mi sono trovato in situazioni in cui occorre fare delle scelte cercando di colmare le difficoltà. Trinchera è un giovane che ha fatto bene nelle ultime due stagioni. Un direttore sportivo molto grintoso, determinante. Nello scenario della Serie C, è uno tra i migliori. Conosco la sua storia.” Il patron silano ha rimarcato il valore del nuovo direttore e della modalità con cui si è scelto il nuovo trainer: “In questi anni abbiamo utilizzato metodi diversi per la scelta del mister. Oggi abbiamo ragionato in sintonia alle decisione dei direttori. Trinchera è una persona che si prende delle responsabilità. Voi – rivolto ai giornalisti e ai tifosi – svolgete un lavoro determinate. In Lega mi hanno osannato per i 10 mila dello partita contro il Pordenone. Abbiamo dimostrato di essere una tifoseria di alto livello.Tutto questo rappresenta un buon viatico per il futuro del Cosenza calcio. Ognuno di noi deve fare il proprio ruolo per il bene della società. Il Cosenza non è mai stato bene come in questo momento. Voi – rivolto ancora alla stampa – siete i guardiani, siete il sale per andare bene. Sapete essere, all’occorrenza, anche molto stimolanti.

Arrivato con discrezione in riva al Crati, Stefano Trinchera ci spiega il motivo per il quale ha scelto Cosenza: “Ringrazio di cuore il presidente Guarascio per la responsabilità affidatami alla guida di questo club. Saluto con affetto tutti coloro che non fanno parte di questa famiglia (rivolto a Valoti e agli altri membri del passato staff tecnico). Dopo la fine del campionato – racconta Fontana – a Francavilla, pensavo di cambiare, fare un percorso migliorativo. Cosenza è stata una grande opportunità e ho deciso di intraprendere la via in Calabria. Tra me e me pensavo se ci fosse la possibilità di militare in una piazza di tal blasone. Come d’incanto s’è verificato tutto questo. Dal primo incontro è nata tutta questa empatia. La riconoscenza del presidente Guarascio mi premia enormemente. Cercherò di fare il massimo per il Cosenza e tenermi stretta questa realtà. Crediamo su Fontana per la sua idea di calcio. Il campo ovviamente sarà arbitro delle nostre scelte. Mi auguro, a tal proposito, di fare del bene”. A chi chiede degli obiettivi stagionali, Trinchera risponde: “non facciamo proclami eclatanti. Io e mister Fontana vogliamo emergere, ma il fondo del lavoro è basato sull’umiltà dimostrando il nostro valore sul campo. Altre società hanno diverse filosofie, tutti vogliono vincere, noi vogliamo fare bene senza fare reclami eclatanti”. Il punto sul mercato: “siamo concentrati ad ingaggiare calciatori che sono di interesse all’allenatore per aumentare il livello della compagine. La situazione non ci aiuta, ci sono calciatori implicati con questioni di contratti societri. Volgiamo portare calciatori funzionali al progetto tecnico. Ribadisco che non faremo follie, questo è il nostro mantra. Ranieri? Ho sentito i dirigenti dell’Atalanta, il ragazzo è in dirittura d’arrivo ad Alessandria. Da parte mia cercherò in tutti i modi di ribaltare la situazione, ma sto anche valutando altri profili”.

Punta subito l’obiettivo il tecnico del Cosenza, con fermezza: “Ho molta rabbia perché gli ultimi anni sono stati complicati (Nocerina in primis). Ho cercato di mostrare tutto il mio potenziale. Il patron della Juve Stabia crebbe in me, però purtroppo si perse di vista. Grazie a Dio nel mio cammino s’è presentato Guarascio, più coraggioso di quello della Juve Stabia. Al momento in cui ci siamo incontrati Guarascio mi chiese il perché del mio arrivo a Cosenza? Risposi: perché mi ha voluto il direttore. Qui c’è un rispetto dei ruoli dove ognuno farà il lavoro che gli compete. Sono giovane e ho tanta voglia di arrivare e recuperare il tempo perduto. La rabbia del campo deve essere una nostra compagna di viaggio. Lo scorso anno non ci fu la giusta accortezza per fare bene in campionato. Vorrei avere un cofronto con voi, ma con il giusto rispetto. Mi scuso (interromope Fontana) se c’è un bambino che piange, è mio figlio che vorrebbe parlare. Per il momento, voglio dare le risposte sul campo”. Sguardo al campionato: “La differenza sarà dimostrata dalla volontà personale di fare bene”.