Cosenza, i numeri parlano chiaro. Ecco cosa dicono..

La squadra ha realizzato 20 punti sul campo, ma la giustizia sportiva ne ha tolti 4. Rossoblù meglio in trasferta.

In casa il Cosenza ha disputato 9 partite, raccogliendo 10 punti, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Fuori casa sono arrivati lo stesso 10 punti, ma in 7 partite, con 2 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta.
I numeri dicono che il Cosenza rende meglio lontano da casa, dove l’unica sconfitta è arrivata al 95′ sul campo del Mantova.
Dell’andamento descritto ne da dimostrazione anche il numero dei gol segnati: solo 6 al San Vito – Marulla, mentre ben 10 lontano da casa.
Ovviamente sulla classifica del Cosenza pesa tantissimo il -4 inflitto, che determina ora una posizione di classifica più negativa, nonostante nel complesso il campionato dei rossoblù sia più che dignitoso.
Il Cosenza, come più volte evidenziato, ha nel suo tecnico il vero top player. Con le difficoltà in cui naviga la società, confermate anche dal patròn nell’incontro con i giornalisti del 24 ottobre, Massimiliano Alvini ha dovuto compiere un lavoro moltiplicato, anche per far rendere al meglio i suoi calciatori. Eppure le difficoltà realizzative, evidentemente spiegate anche dal fatto che il Cosenza sia la squadra che tira di più nel torneo, rappresentano uno dei limiti della rosa.
Questa sorta di “paradosso” impone al ds Delvecchio di riflettere per tempo sul da farsi in sede di calciomercato. Evidentemente urge un attaccante capace di occupare l’area di rigore come nessuno degli uomini in rosa è probabilmente in grado di fare, eccetto Mazzocchi, che però non è un centravanti da doppia cifra. Sankoh non s’è ambientato e in ogni caso non sembra avere il pedigree tecnico adeguato alla categoria. Strizzolo, il più esperto, non è un bomber e Fumagalli ama girare più alla larga, prediligendo il “tiro da tre”, per usare un termine del gergo cestistico.
Il Cosenza ha bisogno di puntellare la rosa sia in difesa che a centrocampo, tanto più se qualche giocatore dovesse lasciare la squadra per cercare spazio altrove. Come ogni anno, l’invito è a lavorare per tempo, sperando di avere qualche margine per “scegliere”.