Cultura
Cosenza nella grande guerra
Che ruolo ebbe la città durante il confitto mondiale? Un servizio per saperne un po' di più
L’Italia scese ufficialmente nel campo di battaglia della Prima Guerra Mondiale il 24 maggio 1915. Alla “Grande Guerra”– che è passata alla storia, data anche la sua portata appunto mondiale, come il più tragico e sanguinoso tra i conflitti armati– presero parte milioni di italiani provenienti da tutta la penisola e oggi, da più parti, si afferma che la vera unificazione d’Italia avvenne proprio lì, nelle trincee, dove gli uomini combatterono per la causa comune. Anche Cosenza ebbe un ruolo importante nella storia della “Grande Guerra”. Basti pensare alla Brigata “Cosenza”, costituita nel gennaio 1917 e che si distinse in particolare nella zona del Friuli Venezia Giulia e dell’area attorno al Piave a cavallo del 1918. Proprio sul Piave, nel Giugno del ’18 si distinse per ardore e tenacia guadagnando una medaglia d’argento. Nel luglio di quell’anno, per esempio, vi è memoria di una predica tenuta nella chiesa di San Francesco d’Assisi dove fu lodata, con “parole di elevato patriottismo”, l’azione dei soldati cosentini. Nello stesso periodo, il regio commissario Besozzi Visconti propose che Cosenza offrisse “a quei valorosi la prova della sua ammirazione e gratitudine” facendo coniare una medaglia d’oro “che sia doveroso ricordo e omaggio dell’intera Provincia”. La guerra non risparmiò neppure il clero e la chiesa cosentina. Una delle prime conseguenze fu l’occupazione di chiese per alloggiare i soldati. In una lettera del sindaco Arabia indirizzata alla curia datata 7 gennaio 1915 si legge che: “dovendosi concentrare in questa città un grande numero di soldati e non essendo assolutamente sufficienti ad alloggiarli i locali di cui dispongono le autorità militari, è stata richiesta l’occupazione temporanea delle chiese. Dette chiese sono quelle di …
* Servizio integrale sul numero di Parola di Vita di questa settimana